Per la prima volta nella storia del Campidoglio il bilancio di previsione è stato bocciato dall’Oref, l’organo di revisione economico-finanziaria del Comune, perché privo del necessario “equilibrio finanziario”. Il responsabile dell’infortunio è Andrea Mazzillo, quarto assessore al Bilancio in sei mesi, dopo Marcello Minenna (“Lascio la giunta Raggi perché manca trasparenza e si fanno scelte non chiare”), Raffaele De Dominicis (“Quello non è un partito. Due stronzetti vogliono fottere Roma e la Raggi. È un complotto”) e Salvatore Tutino (“Gli attacchi da parte di esponenti del partito che sostiene la giunta rendono il lavoro impossibile”). Virginia Raggi aveva saputo contenere le perdite politiche dopo l’arresto di Marra, resistendo alle pressioni di Grillo e Casaleggio II che volevano imporle come vicesindaco-commissario, al posto del fedelissimo Daniele Frongia, l’assessore alla Partecipate Massimo Colomban, nonché all’assalto di Marcello De Vito, l’avversario storico della Raggi nel M5s romano, che chiedeva per sé quella carica, ed è riuscita a nominare come vice il più mansueto Luca Bergamo, già assessore alla Cultura.