Il Pdl ha chiesto al Governo Letta più ministri e un confronto a settembre. Ma l’obiettivo è creare tensione in vista della sentenza Mediaset.
Il rimpasto a Palazzo Chigi non è all’orizzonte, assicurano fonti del Governo che citano le parole del ministro Dario Franceschini che sabato, 20 luglio 2013, lo ha ribadito con forza. Ma dall’area Pdl il segnale che arriva è diametralmente opposto. A lanciarlo è un latro ministro, Renato Brunetta secondo il quale serve un “riequilibrio” della squadra di governo. Ovvero, tanti ministri al Pdl quanti ne ha il Pd.
Il partito di Silvio Berlusconi, quindi, ha gioca al rialzo. E lo ha fatto in risposta alla richiesta avanzata dai Democratici di un “tagliando” per l’esecutivo guidato da Enrico Letta. Il sistema che ha invocato il Pdl è una una redistribuzione delle quote e “pari dignità” tra i partiti. E c’è già chi ha chiesto di più. Si tratta di Maurizio Gasparri che ha domandato al premier Letta di “assumere la guida delle politiche economiche”. E agita lo spettro di una sorta di interim.
Fonti del Pd, confermano invece che Imu e Iva, esodati, ma anche lotta alla corruzione sono le prorità. Su questi dossier si lavora, assicurano, a Palazzo Chigi. Non su giri di poltrone. Ma è un fatto che la tensione nella maggioranza resta alta. E sarà così almeno fino al prossimo 30 luglio 2013, quando è attesa la sentenza di cassazione al processo Mediaset per frode fiscale. In appello, l’8 maggio 2013, Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni.
Fonte: Cadoinpiedi