Rimborsi pazzi al Pirellone, Bossi junior e Minetti fra i 56 a processo. Due anni al pd Spreafico
Tre condanne in tutto a pene fra i 18 e i 24 mesi, tre prosciolti e un assolto. Il processo comincerà il primo luglio: fra gli imputati c’è anche l’ex capogruppo leghista Davide Boni
di EMILIO RANDACIO
Il gup milanese Fabrizio D’Arcangelo ha rinviato a giudizio 56 ex consiglieri lombardi accusati a vario titolo di peculato e truffa per le spese effettuate con i rimborsi regionali: fra loro ci sono Renzo Bossi, figlio di Umberto, detto ‘il Trota’; Nicole Minetti e il leghista Davide Boni. Altri tre sono stati condannati in abbreviato a pene fra i 18 e i 24 mesi. Tre prosciolti e un assolto. Il processo comincerà il primo luglio. Fra i tre condannati con il rito abbreviato c’è l’ex vicepresidente regionale pd Carlo Spreafico (due anni).
Fra gli altri dovranno affrontare il processo davanti ai giudici della decima sezione penale anche Romano Colozzi, Massimo Buscemi e Giulio Boscagli, tutti ex assessori della giunta di Roberto Formigoni, l’ex presidente del consiglio regionale Boni e l’ex consigliere Stefano Galli (entrambi in quota al Carroccio), esponenti della maggioranza all’epoca dei fatti. Per le opposizioni sono stati rinviati a giudizio Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri ed Elisabetta Fatuzzo.
Dei quattro imputati che avevano scelto il rito abbreviato, il gup ha condannato a due anni di reclusione sia Spreafico sia Alberto Bonetti Baroggi, eletto nelle liste del Pdl, che ha restituito alla Corte dei conti la cifra contestata, e a un anno e mezzo di carcere Angelo Costanzo (Pd). Assolto invece per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito democratico. Prosciolti sempre per vizio procedurale gli ex assessori Gianni Rossoni e Mario Scotti e l’ex capogruppo pd Carlo Porcari.
E’ stata stralciata la posizione del’ex assessore Franco Nicoli Cristiani, che ha chiesto di patteggiare una pena di oltre due anni in continuazione con la condanna già patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone. La sua richiesta verrà valutata da un altro gup il prossimo 30 aprile. Il giudice D’Arcangelo depositerà le motivazioni degli abbreviati entro 15 giorni.
Gli ex consiglieri – pochi sono ancora in carica – sono accusati di aver utilizzato fra il 2008 e il 2012 i fondi pubblici assegnati ai singoli gruppi regionali per spese personali, tra le quali l’acquisto di torroni, gratta e vinci o cartucce da caccia, e per pagare cene a base di aragosta e sushi oppure merende con piadine e Nutella. Il tutto per circa un ammontare di 3 milioni di euro.
fonte: la Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/04/28/news/rimborsi_pazzi_al_pirellone_bossi_jr_e_minetti_fra_i_56_a_processo_due_anni_al_pd_spreafico-113047114/