Come sottolinea Il Comitato Antifascista di Sesto San Giovanni promosso da ANPI, ANED, ANPC, l’autorizzazione da parte del Comune guidato da Forza Italia, all’iniziativa di Casapound in città, il 18 gennaio, rappresenterebbe un paradosso storico di non poca importanza. Sesto è infatti Medaglia d’Oro al Valor Militare proprio per la RESISTENZA alla dittatura di Mussolini; antifascismo che è valore fondante della nostra Costituzione. Ricordiamo che le prime forme di opposizione organizzata al regime si consolidarono proprio qui, nelle grandi fabbriche che costituirono l’ossatura portante dell’economia italiana, quali Breda, Marelli, Ansaldo, Falck, Bianchi e altre, quando gli operai si armarono di forza e molto coraggio per scendere in piazza contro la dittatura. Il 26 maggio del 1942, dopo lo sciopero a Carbonia in Sardegna, diretto da cellule clandestine del partito comunista, aiutate dal dissidente sindacalista fascista Tito Morosini che fu poi allontanato dalla città e di cui non si ricorda più nessuno (diritto di sciopero perseguito penalmente come sancito dal Codice Rocco del governo Mussolini, del 1930) ci fu la prima manifestazione a Sesto. Gli operai protestarono infatti contro le condizioni di vita ai limiti della sussistenza, se non alla fame, causate dalla dittatura e dall’entrata in guerra, conflitto che ricordiamo l’Italia non si poteva proprio permettere. A questi scioperi, negli anni successivi, fino alla LIBERAZIONE, seguirono altre iniziative antifasciste che dalla Fiat di Torino si diffusero coinvolgendo soprattutto le fabbriche sestesi e milanesi, che portarono all’arresto e alla deportazione di chi resisteva, nei campi di concentramento tedeschi. Riteniamo quindi necessaria una netta opposizione all’organizzazione proprio a Sesto San Giovanni di una iniziativa di Casapound, che vorrebbe ricordare un famoso “martire” della “Primavera di Praga”. Evidenziamo, a questo proposito, che tutta la sinistra italiana e non solo, all’epoca, si schierò contro tutti gli eventi repressivi di quel particolare periodo storico e a cui la nostra storia politica non appartiene. Pubblichiamo quindi il comunicato stampa del comitato antifascista di Sesto San Giovanni, contro un’eventuale autorizzazione dell’Amministrazione comunale all’evento di ispirazione fascista.
La Redazione
COMUNICATO STAMPA: Il Comitato Antifascista di Sesto San Giovanni promosso da ANPI ANED ANPC
A distanza di un anno dall’inaugurazione della nuova targa dedicata a Anna Frank, fortemente voluta dall’ex vicesindaco Caponi, la Giunta di Sesto San Giovanni deve oggi scegliere se accettare la richiesta di affittare lo SpazioArte a Casapound.
Abbiamo letto che la Giunta non ha ancora deciso se accettare la richiesta, ritenuta legittima sul piano amministrativo.
Abbiamo anche letto che c’è una parte di questa Amministrazione che mostra qualche perplessità e chiediamo dunque a tutti di pensare bene a cosa decidere.
Sesto San Giovanni è Medaglia d’Oro alla Resistenza. Molte vie della nostra città sono initolate ai martiri della lotta di Liberazione e della repressione nazifascista.
In città ci sono ancora moltissimi famigliari (figli) di deportati uccisi nei lager nazisti. Ci chiediamo se questa amministrazione vuole rappresentare tutti i cittadini. Ci sono movimenti che non si riconoscono nei valori dell’antifascismo, Casapound prima di tutto.
Riteniamo che questa sia l’occasione perché la politica possa scegliere, con regole ben precise, che tutti quei movimenti che non si riconoscono nei valori fondanti della nostra Costituzione e nelle Istituzioni non abbiamo accesso agli spazi regolarmente concessi e esortiamo la politica a farlo. Abbiamo combattuto tanto a attraversato guerra, miseria, fame, leggi razziali e milioni di morti per costruire la democrazia in Europa. Essere antifascisti è questo oggi, la tutela dello spazio democratico dalle derive di chi pensa che la democrazia e i valori che la caratterizzano possano essere sacrificati in nome di ideologie violente, razziste e xenofobe che stanno dilagando sempre di più.
Il Comitato Antifascista di Sesto San Giovanni promosso da ANPI, ANED, ANPC è contrario alla concessione di spazi pubblici a qualsiasi movimento che non si riconosca nei valori dell’antifascismo e della Costituzione