Renzi: lo sciopero fa ridere

mio commento: dopo aver praticamente svuotato il paniere dei diritti Sociali, il premier prova anche a sminuire l’autorità del sindacato che, nonostante tutto, è rimasto l’ultima istituzione che può far valere i pochi diritti rimasti. Mario Piromallo

Renzi: “La scuola è delle famiglie, non dei sindacati”

Il capo dell’esecutivo contro lo sciopero del 5 maggio: “Sarebbe assurdo protestare contro un governo che assume 100mila insegnanti”. E sull’Italicum non esclude il voto di fiducia: “Siamo allo sprint finale, lo faremo a testa alta”.

ROMA – Nel giorno del cordoglio per la strage di migranti nel canale di Sicilia, il premier Matteo Renzi, oltre a ribadire il suo no all’ipotesi di blocco navale, è tornato a parlare, in un’intervista a Rtl, dei temi che gli stanno più a cuore: scuola, riforma elettorale e fisco.

Scuola e sciopero. Sulla scuola ha preso di mira i sindacati, che hanno proclamato uno sciopero unitario (il primo dopo sette anni) contro la riforma del governo per il 5 maggio: “Farebbe ridere, se non fosse un giorno triste, scioperare contro un governo che sta assumendo centomila insegnanti. Il più grande investimento fatto da un governo nella scuola italiana”, ha affermato. “Deve essere chiaro che noi non lasceremo la scuola ai sindacati – ha continuato il presidente del Consiglio – la scuola è delle famiglie e degli studenti. Se i sindacati fanno sciopero perché hanno paura che noi gli togliamo il diritto di fare quello che vogliono, fanno bene. Ma non dicano che lo fanno contro un governo che assume e che aumenta gli stipendi”, ha concluso il primo ministro.

Sprint sull’Italicum. Quanto alla legge elettorale, Renzi non ha escluso del tutto l’ipotesi di porre la fiducia: “Vediamo, lo vedremo al momento della discussione parlamentare. Ma siamo a un passo. Siamo all’ultimo chilometro, allo sprint finale: lo faremo sui pedali e a testa alta”. E ha assicurato che con l’Italicum “non ci saranno più inciuci” e “non ci saranno più le grandi accozzaglie, mi ricordo l’Ulivo di Prodi e il centrodestra di Berlusconi. E’ chiaro che questo sistema qualcuno non lo vuole in Parlamento, il potere di blocco viene superato”. Ma per il premier è “arrivato il momento di dire che non si può consentire ai veti e ai controveti di bloccare il Paese. Non si può ripartire sempre daccapo. E’ una legge che elimina il potere di ricatto”.

Riforma del fisco in cdm. Renzi, infine, ha confermato anche che le deleghe fiscali approderanno domani in Consiglio dei ministri.

fonte: la Repubblica

http://www.repubblica.it/scuola/2015/04/20/news/renzi_la_scuola_e_delle_famiglie_non_dei_sindacati_-112385889/?ref=HREC1-2