Razzismo su Facebook, la scuola pubblica non può accettare simili docenti
Con il collega Giulio Marcon abbiamo chiesto di avviare un’ispezione al fine di valutare se ricorrano gli estremi per una iniziativa disciplinare a Venezia dove la professoressa Fiorenza Pontini – che insegna lingua inglese presso il liceo Marco Polo – su Facebook esprime intolleranza, razzismo, apologia del fascismo, focalizzando la sua attenzione specialmente contro gli immigrati e i musulmani, e con pesanti insulti nei confronti delle cariche istituzionali del Paese.
Le frasi rivolte verso gli immigrati sono assolutamente raccapriccianti: «morissero tutti», «vi brucerei vivi». Giunge persino a «consigliare» una sorta di pulizia etnica nei confronti dei bambini musulmani: «E poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani tanto sono tutti futuri delinquenti».
Di profili come questi in giro nei social network ve ne sono molti, ma qui ci si trova di fronte al profilo pubblico di una docente di una delle più importanti scuole del capoluogo veneziano, in cui studiano un migliaio di ragazzi dai 14 ai 19. E tra questi, ovviamente, c’è pure un numero crescente di ragazzi stranieri e di musulmani. Occorre mettere al riparo i più giovani dalle eventuali ricadute che una simile gretta e infame predicazione di odio e xenofobia può avere sui percorsi formativi, agevolata, nel caso, dall’autorevolezza che di per sé, dato il ruolo, un’insegnante detiene.
Ovviamente il profilo di questa «docente» è già noto a molti studenti. Inoltre emerge chiaramente l’adesione al fascismo, e nel suo profilo vi sono pure insulti di varia gravità anche nei confronti della presidente della Camera Boldrini e del presidente del Consiglio Renzi.