“Questa riforma è ingiusta”, la scuola si ferma

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foto: da UDS
mio commento: uno dei punti principali dell’agenda relativa allo Stato Sociale di Diritto di tutti i cittadini è relativo alla scuola, all’istruzione. Nordmilanotizie ha sempre tenuto in evidenza le legittime rivendicazioni di studenti, docenti e personale non docente, sostenuti dai sindacati, del comparto scuola e anche in questo caso intendo esprimere il dissenso rispetto a questa riforma dell’attuale governo. Mario Piromallo

Cortei in sette città per lo sciopero generale della scuola. I nodi del potere ai presidi, della scelta dei centomila precari da assumere, del meccanismo di finanziamento di pubbliche e private.

ROMA –  La scuola oggi si ferma. Per questa mattina tutte le sigle sindacali, nessuna esclusa, hanno proclamato sciopero. È prevedibile che nelle classi italiane saranno pochi i maestri, i professori e gli amministrativi presenti. Non scioperano diversi presidi, invece, esplicitamente favorevoli al disegno di legge del governo, “La buona scuola”. Il primo blitz, all’alba, degli studenti universitari davanti al ministero dell’Istruzione. I tre sindacati confederali con Gilda e Snals manifestano in sette piazze: Aosta, Milano, Roma, Bari, Catania, Palermo, Cagliari. L’ala Cobas  –  Usb, Unicobas, Anief e sigle minori  –  in dodici città (tra cui Torino). L’ala Cobas sciopererà anche domani e martedì 12 per tentare di boicottare i test Invalsi.

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fonte: la Repubblica