Maratona al vertice di Minsk. Putin: “Raggiunto accordo per il cessate il fuoco”
Più di 15 ore di trattative, poi l’annuncio: “Raggiunto accordo sui punti essenziali”. Appello del capo del Cremlino alle parti in conflitto: “Fermare il bagno di sangue fino a una tregua piena”. Merkel e Hollande: “Speranza importante, ma resta molto da fare”
MINSK – A Minsk, nei negoziati sulla riconciliazione in Ucraina, sono stati raggiunti “accordi sui punti principali”, ma la situazione resta tesa. Dopo un vertice durato 15 ore, è arrivato l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin, anche se non sono mancati numerosi momenti confusi con le controparti tedesca, ucraina, francese. E, secondo Kiev, nella notte, una colonna militare russa formata da 50 carri armati e altri mezzi bellici avrebbe attraversato il confine con l’Ucraina. Lo riferisce il portavoce delle forze armate ucraine, Andrii Lisenko, citato dall’agenzia Ukrinform.
Maratona notturna. Il presidente russo, quello ucraino, Petro Poroshenko, il capo dell’Eliseo, Francois Hollande e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, hanno lavorato per tutta la notte per raggiungere un’intesa che prevede il ritiro delle armi pesanti e una tregua che deve scattare alla mezzanotte tra il 14 e il 15 (le 22 in Italia). Secondo Putin, però, “i negoziati tra Kiev e l’Est Ucraina sono a un punto morto” e per questo fa appello alle parti che inizino a breve negoziati di una pace duratura. Putin ha detto poi che c’è l’accordo con Petro Poroshenko di incaricare esperti militari per valutare la situazione e soprattutto la posizione delle parti sul fronte di Debaltseve. Per il presidente russo il ritardo nei nogoziati è stato dovuto al fatto che le autorità di Kiev hanno continuato a rifiutare di avere contatti diretti con i rappresentanti filo-russi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Dal canto suo, Kiev accusa Mosca di aver tentato di negoziare il controllo della zona di Debaltseve, l’importante snodo ferroviario dove migliaia di soldati ucraini sono circondati dai miliziani separatisti. Lo ha scritto su Twitter Dmitro Kuleba, l’ambasciatore per le missioni speciali del ministero degli Esteri ucraino, commentando una dichiarazione di uno dei leader separatisti, Denis Pushilin, che ha detto alla tv russa Lifenews che “la posizione ucraina su Debaltseve frena il negoziato”.
Abbastanza soddisfatto per il risultato il presidente francese, secondo il quale il vertice è riuscito a raggiungere una “soluzione politica complessiva” al conflitto in Ucraina, che rappresenta una “speranza importante”, anche se “non tutto è stato fatto”. Hollande ha aggiunto che i separatisti filorussi hanno firmato l’accordo raggiunto a Minsk per mettere fine al conflitto nell’est dell’Ucraina. Cauta per il risultato raggiunto Angela Merkel, secondo la quale l’intesa dà speranza, ma resta molto da fare: “Abbiamo concordato l’implementazione complessiva degli accordi di Minsk. Ma naturalmente passi concreti devono essere fatti. E ci sono ancora grandi ostacoli davanti a noi”. La cancelliera ha sottolineato che è stato il presidente russo Vladimir Putin a “convincere” i separatisti filorussi alla tregua. L’accordo, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, non è una svolta decisiva, ma è un passo mirato a mettere fine alle violenze.
Via le truppe straniere. Nei negoziati di Minsk si è raggiunto un accordo per “il ritiro di tutte le truppe straniere dal territorio ucraino”, ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko, aggiungendo che “tutti i mercenari devono essere ritirati dal territorio ucraino nel prossimo futuro”. Kiev e i suoi alleati occidentali accusano Mosca di sostenere militarmente i separatisti con armi e combattenti.
Zona cuscinetto. La zona cuscinetto sul fronte ucraino sarà larga 50-70 chilometri a seconda del tipo di arma. La ‘zona di sicurezza’ per l’artiglieria pesante sarà di 50 chilometri, mentre quella per i lanciarazzi multipli di 70 chilometri. Questione a parte per i missili Tornado-S, Uragan, e Smerch e i missili balistici Tochka-U, che dovranno essere schierati a non meno di 140 chilometri dal fronte. Le forze armate ucraine dovrebbero ritirare le loro armi pesanti dall’attuale ‘linea di contatto’, mentre i miliziani separatisti “di alcuni distretti delle regioni di Donetsk e Lugansk” dalla linea stabilita dal memorandum di Minsk dello scorso 19 settembre.
Renzi: “Ottimo risultato”. “È un passo avanti importante, per quello che abbiamo letto come un ottimo risultato”, è stato il commento del premier Matteo Renzi, arrivando alla riunione del Pse a Bruxelles: “Ora – ha aggiunto – aspettiamo che arrivino Angela e François”, ha detto riferendosi a Merkel e ad Hollande.
Camerun: “Valuteremo accordo”. Il Regno Unito valuterà l’accordo sul cessate il fuoco in Ucraina, raggiunto oggi a Minsk, in base a “quello che succede sul terreno”, ha fatto sapere il portavoce del premier britannico David Cameron. “Come tutti nella comunità internazionale – ha affermato il portavoce – vogliamo vedere la fine del conflitto. Abbiamo sempre detto che il test, come al solito, sarà quello che vedremo sul terreno”.
Conferme e smentite. Stamani si era già diffusa la voce di una svolta, ma le parole dei protagonisti non sembravano andare nella stessa direzione. Per il leader di Kiev la posizione russa restava inaccettabile, e “non ci sono ancora buone notizie”. Poroshenko ha lasciato l’incontro a quattro prima degli altri, dichiarando che le condizioni poste dalla Russia sono inaccettabili. In particolare, l’Ucraina non è soddisfatta delle proposte russe riguardo alla demarcazione della linea di separazione tra i ribelli e le forze di Kiev né con la posizione di Mosca relativa allo status dei territori controllati dai ribelli. Più tardi, però, Poroshenko ha raggiunto di nuovo Merkel, Hollande e Putin, con cui ha ripreso la discussione. Ai quattro si è unito il rappresentante dell’Osce nel gruppo di contatto (Mosca, Kiev, Osce, separatisti), Heidi Tagliavini. Anche il Cremlino aveva precisato, dopo le notizie positive diffuse dalle agenzie di stampa russe, che “i colloqui proseguono”.
Fabius e Steinmeier modificano agenda. Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha annullato il suo viaggio a Londra previsto per oggi, dove avrebbe dovuto partecipare alla riunione 2+2 (periodici incontri fra i ministri degli Esteri e della Difesa dei due Paesi), a causa del protrarsi delle discussioni di Minsk sull’Ucraina. Ne dà notizia il Quai d’Orsay. Fabius – conclude il comunicato – parlerà al telefono con il suo collega inglese Philip Hammond per uno scambio di opinioni sulla crisi ucraina e per stabilire rapidamente una nuova data per l’incontro. Anche il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha dato notizia via Twitter del prolungamento del suo soggiorno a Minsk e del posticipo della partenza per una prevista missione in Brasile.
Ancora morti. Due soldati ucraini e nove civili sono stati uccisi in Ucraina orientale nelle ultime 24 ore. “A causa dei combattimenti e dei bombardamenti, l’Ucraina ha perduto due uomini e 21 sono rimasti feriti”, ha dichiarato in una conferenza stampa Vladimir Selezniov, portavoce delle forze ucraine. Secondo le autorità locali di Donetsk, una roccaforte dei ribelli, almeno nove civili sono rimasti uccisi e 14 feriti nelle precedenti 24 ore. Tra le vittime, tre civili colpitida tiri d’artiglieria che hanno centrato un ospedale, ha dichiarato la portavoce del governo separatista Yulyana Bedilo, la quale ha comunque precisato che “non ci sono vittime all’interno dell’ospedale”. I tiri d’artiglieria e di lanciagranate multipli Grad non si sono interrotti nella notte, principalmente a partire da zone controllate dai ribelli, secondo quanto ha constatato un giornalista dell’agenzia France Presse.
fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/12/news/maratona_al_vertice_di_minsk_spiragli_concreti_per_un_accordo-107110991/?ref=HREA-1