Propaganda postbellica e verità pacifista

imagesIn questi giorni si festeggia l’anniversario dello sbarco degli angloamericani in Sicilia, la poderosa azione bellica avviata il 10 luglio 1943 che aprì il secondo fronte militare in Europa avvicinando la fine del nazifascismo.
La ricorrenza è stata anche una preziosa occasione per fare riemergere alcuni episodi dimenticati o, meglio sommersi.
La ricercatrice Carmela Zangara con grande costanza ha finalmente fatto luce sulle vittime civili di quei giorni provando senza ogni ombra di dubbio che ben 73 civili, registrati dall’anagrafe dei paesi dello sbarco come “deceduti nella propria civile abitazione per causa naturale” in realtà furono vittime dell’evento bellico. Solo dopo 70 anni si potrà quindi scrivere il nome di questi uomini, donne e bambini sul monumento ai caduti.
Più articolato e delicato il lavoro dello storico Andrea Augello edito da Mursia con il titolo “Uccidi gli italiani”. Augello rende giustizia alle vittime di alcune stragi perpetuate gratuitamnte dagli angloamericani quale quella di Biscari, sobborgo di Gela, dove 73 soldati (70 italiani e 3 tedeschi) furono fatti prigionieri, disarmati e fucilati a freddo, senza ragione e senza motivo. Eccidi simili anche se fortunatamente con meno vittime avvennero anche in altre località dello sbarco quali Pachino, Comiso e Vittoria, in quest’ultimo caso, purtroppo, pure con fucilazioni di civili.
Nulla di nuovo: è risaputo che la guerra scatena gli istinti peggiori dell’umanità e conduce alle più bestiali aberrazioni.
Ma è grande la meraviglia ogni qualvolta si scopre che occorrono molti decenni per ristabilire la verità storica.
Verità storica che purtroppo è la prima vittima della propaganda. Soprattutto quando la verità è pacifista e la propaganda è dei vincitori.
Angelo Gerosa