Privatizzazioni

Poste Italiane: per i divi­dendi in Borsa diverrà asso­lu­ta­mente neces­sa­rio il taglio dei rami eco­no­mi­ca­mente sec­chi, ovvero la dra­stica ridu­zione degli spor­telli nelle aree poco popolate. E, infatti, il piano indu­striale già pre­vede – ma sarà solo l’assaggio – la diver­si­fi­ca­zione dei modelli di reca­pito, che da otto­bre 2015 rimarrà quo­ti­diano solamente per nove città defi­nite ad «alta den­sità postale», men­tre diverrà a giorni alterni per tutti gli altri 5267 comuni. Quasi ripetitivo sot­to­li­neare l’impatto sul mondo del lavoro, che vedrà una dra­stica ridu­zione – si parla nel tempo di 12/15.000 posti in meno – oltre al sovrac­ca­rico di ritmi per quelli che avranno la for­tuna di essere sfug­giti alla man­naia.

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