Primarie Liguria: irregolarità, annullati 3661 voti

Brutto finale ligure

13 seggi e 4mila voti cancellati. Le primarie che danno la vittoria alla candidata renziana, Raffaella Paita, finiscono nel caos. Alla direzione del Pd Renzi chiude il pasticcio dei gazebo: «Basta, vogliamo vincere, non facciamo i Tafazzi». Ma Sergio Cofferati contesta il voto e oggi annuncia le sue prossime mosse

I garanti salvano Paita

—  Katia Bonchi, GENOVA, 16.1.2015

Liguria. Troppe irregolarità. Annullato il voto in 13 seggi su 300. Cofferati riduce il distacco ma non rimonta e oggi decide se proseguire la sfida. La candidata renziana è ufficialmente la vincitrice

Tre­dici seggi annul­lati su tre­cento per irre­go­la­rità di vario tipo, dal voto di espo­nenti del cen­tro­de­stra, alla foto scat­tata da un elet­tore alla scheda, dal man­cato ver­sa­mento di due euro da parte di alcuni votanti all’apertura del seg­gio in anti­cipo rispetto all’orario uffi­ciale. Il col­le­gio dei garanti delle pri­ma­rie del cen­tro sini­stra della Ligu­ria, pre­sie­duto dal giu­dice eme­rito della Corte Costi­tu­zio­nale Fer­nanda Con­tri, sulla base dei 28 ricorsi pre­sen­tati dai comi­tati per Cof­fe­rati ha rile­vato diverse ano­ma­lie e ha scelto di «sanarle», uti­liz­zando lo san­zione più forte fra quelle pre­vi­ste dal rego­la­mento per le pri­ma­rie, vale a dire l’azzeramento dei voti dell’intero seggio.

Ad essere annul­lati sono stati alcuni seggi sparsi nelle pro­vince della Spe­zia, Savona e Impe­ria. Solo nella pro­vin­cia capo­luogo, l’unica in cui peral­tro Ser­gio Cof­fe­rati ha preso più voti di Raf­faella Paita, nes­suna irre­go­la­rità è stata riscon­trata e ver­ba­liz­zata dagli scru­ta­tori. Ma, come è apparso chiaro non appena Fer­nanda Con­tri ha letto il comu­ni­cato con il ver­bale con seggi con­te­stati, il responso dei garanti non infi­cia il voto ligure: Paita con uno scarto di 3.813 voti su Ser­gio Cof­fe­rati, è da ieri uffi­cial­mente il can­di­dato del cen­tro sini­stra alla pre­si­denza della Regione Ligu­ria. L’annullamento dei tre­dici seggi infatti ha tolto 2.204 voti a Paita, 1.457 a Cof­fe­rati e 32 al can­di­dato Mas­si­mi­liano Tovo soste­nuto dal Cen­tro demo­cra­tico di Bruno Tabacci, ridu­cendo lo scarto tra l’assessore alla Pro­te­zione civile e l’ex segre­ta­rio della Cgil, che era di poco più di 4 mila voti, di appena 300 voti. Le irre­go­la­rità san­zio­nate con l’annullamento dei seggi però, aprono un dibat­tito impor­tante all’interno del Pd. «Nella valu­ta­zione posi­tiva dell’ampia par­te­ci­pa­zione al voto — si legge nel ver­bale del comi­tato dei garanti — il col­le­gio rileva che alcune cri­ti­cità nell’esercizio del voto alla Pri­ma­rie potreb­bero essere supe­rate da regole più pre­cise e meglio inter­pre­ta­bili in modo uni­voco ed auspica un com­por­ta­mento dei par­te­ci­panti alla com­pe­ti­zione rispet­toso dell’importanza del voto».

«C’è un appello che arriva dai Garanti e che mi sento di rac­co­gliere – ha detto il segre­ta­rio regio­nale Gio­vanni Lunar­don – rivol­gen­dolo però al dibat­tito nazio­nale: occorre cor­reg­gere i limiti delle pri­ma­rie emersi anche in que­ste nostre con­sul­ta­zioni. È il momento per imma­gi­nare un albo degli elet­tori per miglio­rare, raf­for­zan­dolo, uno stru­mento impor­tante». Il segre­ta­rio del Pd ligure ha però sot­to­li­neato il valore in sé rap­pre­sen­tato «dalla scelta di demo­cra­zia che ha por­tato 55 mila liguri ad andare a votare».

Pri­ma­rie «asso­lu­ta­mente da sal­va­guar­dare» anche per la vin­ci­trice Raf­faella Paita inco­ro­nata diret­ta­mente da Mat­teo Renzi nel corso della segre­te­ria nazio­nale del Pd ieri a Roma. «Tutti i con­tri­buti per il miglio­ra­mento di que­sto stru­mento – ha rispo­sto a distanza Paita – sono bene accetti, anche se la deci­sione non spetta al par­tito regionale».

Rispetto all’ufficializzazione della vit­to­ria, l’assessore spez­zino ha com­men­tato: «Sono con­tenta che que­sta vicenda sia chiusa. Renzi mi ha inco­rag­giato e detto che il par­tito unito si strin­gerà attorno alla mia can­di­da­tura. Da parte mia, lavo­rerò fin da subito per ricom­porre il Pd e arri­vare in una situa­zione di unità alle ele­zioni regio­nali». Unità del par­tito ancora dif­fi­cile da imma­gi­nare nono­stante le dichia­ra­zioni di cir­co­stanza dei mem­bri delle segre­te­rie.
Ser­gio Cof­fe­rati ha pre­fe­rito non com­men­tare a caldo il responso dei garanti ma rin­viare il tutto a una con­fe­renza stampa che si terrà oggi. Che cosa dirà? Dif­fi­cile dirlo. Da giorni cir­co­lano voci insi­stenti di una pos­si­bile discesa in campo paral­lela, al di fuori del Pd, con una lista civica che rac­colga civa­tiani e Sel, ma anche con l’appoggio, che il segreto dell’urna garan­ti­sce, di quella parte di elet­tori del Pd che di Raf­faella Paita e di un suo avvi­ci­na­mento al cen­tro­de­stra non vuol sen­tire par­lare. Ma Cof­fe­rati è un uomo di par­tito, sosten­gono in molti, e non arri­verà allo strappo per get­tarsi in un’avventura troppo piena di inco­gnite. Intanto sem­pre oggi, anche i civa­tiani geno­vesi deci­de­ranno il da farsi in un’assemblea ple­na­ria, con un orec­chio pun­tato sul foyer del tea­tro Carlo Felice, dove Cof­fe­rati dirà se il suo futuro sarà den­tro o fuori il par­tito democratico.

fonte: il Manifesto
http://ilmanifesto.info/i-garanti-salvano-paita/