La disoccupazione giovanile in Italia è arrivata al 40%. Come nel 1977.E non è solo colpa della crisi economica. Perché dove il lavoro c’è, quasi sempre è a termine e sottopagato. Di chi è la colpa? E come sopravvivere? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli, autori di Il Quinto Stato (Ponte alle Grazie).
Il tasso di disoccupazione giovanile ha superato in Italia per la prima volta il 40%. È il dato peggiore dal 1977, secondo quanto ha spiegato l’Istat. E le brutte notizie non sono finite. Il Cnel, nel suo rapporto annuale, ha certificato che sono stati persi nell’ultimo anno un milione di posti di lavoro. La parte della forza-lavoro potenzialmente più produttiva si è ridotta tra il 2010 e il 2013 di quasi un sesto: da 6,3 milioni si è scesi a 5,3 milioni di occupati, ovviamente a causa della crisi economica. Ma non solo. E lì dove il lavoro c’è, è quasi sempre precario e sottopagato. Di chi è la colpa? E come sopravvivere? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli, autori di Il Quinto Stato, edito da Ponte Alle Grazie.
di Redazione Cadoinpiedi.it – 6 Ottobre 2013
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