La povertà è una dimensione essenziale della condizione umana, è una “parola prima” della vita di tutti. Un errore grave della nostra civiltà è considerarla un problema tipico di alcune categorie sociale o popoli, che di volta in volta diventano gli “appaltatori” della povertà. E così vorremmo immunizzarci sempre più dai poveri, espellendoli, come il capro espiatorio, fuori dai confini della nostra convivenza civile. Non conosciamo più la povertà e non la riconosciamo, perché ci siamo dimenticati che nasciamo nella povertà assoluta e che termineremo la vita in una povertà non meno assoluta.
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