Alle elezioni politiche svoltesi nel paese più importante per peso demografico economico politico geopolitico e militare dell’Est di Unione Europea e Alleanza atlantica, i nazionalconservatori hanno stravinto, oltre ogni previsione dei sondaggi, e potranno governare da soli con in mano oltre metà dei seggi. A rendere ancor più radicale e netta la svolta, arriva la notizia che per la prima volta dalla rivoluzione non violenta che restaurò la democrazia nel 1989 avviando la caduta dell’Impero sovietico e del Muro di Berlino, ogni forza di sinistra resta fuori dal nuovo Parlamento. I nazionalconservatori quindi non avranno bisogno di negoziare difficili coalizioni e potranno governare da soli come il loro degno compare autocrate, euroscettico e xenofobo Viktor Orbàn a Budapest.
“Portiamo Budapest a Varsavia”, era uno dei loro slogan (che a me ricorda tanto il triste slogan neofascista dei primi anni ’70: “Madrid, Atene, ora Roma viene”). Intanto ora tutti si aspettano alcune veloci decisioni dal nuovo governo di destra. Primo, linea dura contro i migranti che secondo Kaczynski sono “portatori di epidemie”