Fine luglio 2016, traccia per una poesia: la ministra Pinotti dice cose molto preoccupanti, sembra che abbia inteso il suo ruolo come un continuo tenerci pronti alla guerra… inculcarci questa prospettiva come una necessità… (r.b.)
C’è una sensazione strana
nell’aria tetra dei tempi
auspici vagamente, volutamente espressi
evocano tessiture tragiche
un potere oscuro che ha bisogno di stragi
soldi, armi, e consensi
per limitare (qui) libertà e diritti
predisporre (là) dominio e rapine di risorse
orsù uomini e donne: è tempo di levarsi
cominciamo dalle nostre coscienze e
prendiamo il governo del mondo
violenza e guerra basta!
Distruggiamo le armi, questo si ch’è progresso .
Ci hanno inculcato differenze inesistenti
e stupidi schemi di pensiero:
incolpiamo ora questo, ora quello per i mali del mondo
incolpiamo la donna, quasi sempre e,
a seconda dei tempi, il nero, l’arabo,
l’ebreo, l’anarchico, il profugo migrante,
lo zingaro, il cinese, il terrone o il valdese…
pronti a intrupparci dietro le fanfare di guerra,
a immolare un figlio… per la patria ma…
ma, se un governo chiedesse anche solo
l’ 1% dei “tuoi soldi” per opere di pace
– vere – allora insorgi, protesti e ti ribelli…
e questa sarebbe la nostra saggezza ?
Renzo Baricelli, 3 agosto 2016