“Il più grande furto della Storia”.
Dice così, chiaro e netto, l’ONU sulla condizione economica delle donne che lavorano, che in tutto il mondo guadagnano il 23% in meno rispetto ai loro colleghi uomini.
E l’Italia non fa eccezione.
Nel nostro paese, le donne che lavorano sono pochissime e guadagnano fino a 10.000 € in meno all’anno rispetto ai loro colleghi uomini.
Senza considerare le disparità non solo salariali, ma anche di condizioni di lavoro e di facilità di accesso al mondo del lavoro.
Liberi e Uguali non ha mai perso di vista il tema ed è l’unica lista ad avanzare proposte chiare a riguardo.
Come ad esempio, l’introduzione di una normativa che obblighi alla trasparenza (tutelando i dati sensibili) delle differenze salariali tra generi e che escluda dagli appalti pubblici quelle aziende che non la rispettano.
E poi, l’estensione del congedo parentale, con aumento della durata del congedo paterno obbligatorio e una maggiore copertura economica del congedo parentale.
Infine, via i bonus inutili, e un serio piano di asili nido in tutto il paese, affinché il lavoro di cura non gravi esclusivamente sulla donna, costretta molto spesso ad abbandonare prospettive di lavoro.
Perché i bonus finiscono, ma i figli restano.