Ramelli, Pisapia chiede su Facebook di vietare la parata nazi-fascista del 29 aprile
Il sindaco prende posizione sul social network a due settimane dall’anniversario della morte del giovane. “Giusto ricordarlo, ma è necessario opporsi a manifestazioni che offendono la città di Milano”
di MATEEO PUCCIARELLI
Sarebbe il giorno della memoria, ma ogni anno piazzale Susa si trasforma in un ritrovo di neofascisti, tra saluti romani, croci celtiche, svastiche e bandiere del Terzo Reich. Non solo i nostalgici, ma anche i giovani del circuito nero di Milano. Il 29 aprile ricorre il 39esimo anniversario dell’uccisione di Sergio Ramelli, giovane iscritto al Fronte della Gioventù a cui alcuni militanti di Avanguardia Operaia sfondarono il cranio a colpi di chiave inglese, la famosa e temuta “hazet 36”.
“Una commemorazione giusta e doverosa”, dice il sindaco Giuliano Pisapia. Che però aggiunge: “È altrettanto giusto e doveroso opporsi alla bieca strumentalizzazione di questo tragico evento attraverso la parata nazi-fascista che da anni deturpa la nostra città. Mi auguro vivamente che le autorità competenti facciano tutto quanto possibile per evitare questa grave offesa alla Milano medaglia d’oro della Resistenza”.
Una presa di posizione che ha un antefatto. Cioè il divieto imposto dalla Questura a una manifestazione, da tenersi sempre il 29 aprile, ma di colore opposto. Un contro-corteo antifascista che però non s’ha da fare, “nonostante avessimo consegnato per primi la richiesta, con ampio preavviso”, si lamentano gli organizzatori. Già il 17 marzo scorso il segretario della Camera del Lavoro Graziano Gorla, il presidente provinciale dell’Anpi e il presidente del Consiglio di Zona 3 di Milano presentarono un esposto al prefetto e al questore in cui si faceva presente come ogni anno il legittimo ricordo di Ramelli si trasformasse in altro.
La risposta del questore Luigi Savina è andata in un’altra direzione: la manifestazione antifascista “potrebbe richiamare l’interesse di esponenti dei locali circuiti antagonisti che potrebbero aderire alla predetta iniziativa, con conseguenti gravissime ripercussioni sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica” e quindi “lo svolgimento dell’iniziativa promossa dall’associazione ‘Memoria antifascista’ potrebbe determinare contrapposizioni fra gruppi di diverso orientamento politico”.
Insomma, un “no” motivato dal timore di scontri tra le cosiddette fazioni opposte. “Se non fosse che non si possono mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, lo dice la nostra Costituzione. Non si può dire no alla commemorazione di Ramelli, ma si deve dire no alla parata nazista”, spiega il consigliere comunale Luca Gibillini