La Civica Scuola d’Arte “Federico Faruffini” e l’Assessorato alla Cultura propongono quest’anno due conferenze dedicate a due dei massimi rappresentanti del Rinascimento Italiano: Le conferenze integrano il programma didattico della Civica Scuola d’Arte ma si rivolgono, con ingresso libero, a tutta la cittadinanza, a tutti coloro che nutrono interesse o curiosità verso i temi dell’arte e della cultura figurativa. Le conferenze, corredate da videoproiezioni e tenute dal critico d’arte e curatore Matteo Galbiati, ci aiuteranno a penetrare nell’opera dei due grandi artisti e nella loro concezione dell’arte e della pittura.
Martedì 23 aprile 2013 ore 20.45 Piero della Francesca. Il rigore logico della bellezza.
Attraverso l’osservazione dei suoi capolavori più significativi si analizzeranno le caratteristiche del peculiare linguaggio di Piero della Francesca, fondato su principi di esattezza logica-matematica e su fondamenti di disciplina dall’evidenza architetturale. Il rigoroso assunto dei suoi dipinti sviluppa la pienezza e la grandezza di un sapere che in lui ha visto uno dei protagonisti maggiori dell’irripetibile stagione rinascimentale. L’arte di Piero della Francesca ha raggiunto i vertici espressivi del suo tempo, evidenziando al contempo i legami con gli altri protagonisti del Rinascimento italiano e l’incontro con le novità degli artisti Fiamminghi presenti in Italia.
Martedì 7 maggio 2013 ore 20.45 Raffaello Sanzio. La profondità sensibile della bellezza.
La conferenza vuole offrire lo spunto per comprendere la forza persuasiva della bellezza inconfondibile espressa da Raffaello Sanzio. Una bellezza che si consegna come preziosa eredità sviluppata anche dal vivo e attento confronto con i maestri del suo tempo. Nelle sue opere appare evidente, infatti, l’intreccio delle esperienze che l’artista urbinate ha maturato nel corso della sua vita: dall’apprendistato presso il Perugino al lavoro reso alla corte papale, passando dall’incontro fiorentino con l’arte di Leonardo e di Michelangelo. Raffaello ha sapientemente fuso e riassunto, nell’individualità unica della sua pittura, gli insegnamenti più alti della sua epoca, diventando lui stesso modello di virtù e grandezza pittorica.