Se il cavaliere sperava nella soluzione all’italiana di un atto di clemenza autonomamente concesso da Napolitano, senza bisogno cioè di riconoscere la sentenza, la risposta è stata di inoltrare richiesta di grazia che verrà esaminata in maniera obbiettiva e rigorosa “per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che, senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato, possano motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull’esecuzione della pena principale”.
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