Il pericolo in camicia nera

  http://www.patriaindipendente.it/

Ci sono ancora i fascisti? Costituiscono un pericolo reale per la democrazia italiana? E che fare per contrastarli adeguatamente? Il Presidente dell’ANPI nazionale apre con questo articolo una riflessione sull’argomento

Ci sono ancora i fascisti? una domanda “retorica” alla quale bisogna rispondere con forza e con azioni complesse e risolute, per realizzare un’efficacia reale e concreta dell’antifascismo.

Capita spesso di leggere su qualche organo di stampa o di sentire in qualche discorso che l’antifascismo non ha più ragion d’essere, perché i fascisti non ci sono più.

Affermazioni sorprendenti e non del tutto disinteressate, che sembrano provenire da abitanti della luna.

Infatti, se – in questi tempi tumultuosi – il fascismo (quello con la camicia nera) può apparire lontano nel tempo e perfino superato, la verità è ben altra e certamente più complessa.

Non solo il fascismo non è morto, se non altro perché bisognerebbe averci fatto i conti fino in fondo, per poterlo dichiarare estinto (e in Italia siamo ancora molto lontani da questo obiettivo), ma anche perché di fascisti nell’anima, nel pensiero e nell’azione ce ne sono non pochi; e poi ci sono i nazifascisti, i fascisti “del terzo millennio”, i fascisti che non si dichiarano tali, ma in realtà lo sono anche se camuffati da associazioni culturali e sociali. Il fascismo, infatti, non lo si può collocare solo in uno specifico contesto storico, ma è quello che – sotto il profilo dell’autoritarismo, della negazione della libertà, del razzismo – si profila in mille forme, ma alla fine, è pur sempre, e agevolmente, riconoscibile.

Si potrebbe dire che il fascismo, come fenomeno teorico e pratico, è tutto il contrario dell’intera Costituzione italiana, un modo di pensare e di essere che non corrisponde in alcun modo ai valori di fondo della nostra democrazia e della nostra Carta fondamentale. Quindi, l’allarme e la vigilanza devono essere molto forti, tra coloro che amano la democrazia, perché si tratta di un pericolo sempre in agguato e sempre concreto, anche per l’aiuto che riceve, in termini morali, proprio da coloro che ne sostengono, ormai, l’inesistenza.

Un grande storico ammoniva, tempo fa, che la storia raramente si ripete nelle stesse forme, ma guai a non “conoscerla” fino in fondo, perché i fatti possono presentarsi in forme apparentemente diverse e ingannevoli e dunque bisognerebbe essere sempre pronti a prevenire e reagire. Insomma, in linea di principio, bisogna diffidare di chi sostiene che ci sono ben altri problemi, nel mondo, al di fuori e al di là del fascismo. Nel senso cui ho accennato più sopra, di fascismo – anche facilmente identificabile – ce n’è più che abbastanza in Italia, in Europa e nel mondo. Bisogna conoscerlo e capirlo fondo in fondo, anche e soprattutto per vaccinarsi e creare gli antidoti.

Poi, c’è anche il fascismo praticamente dichiarato, perché non esita, comunque si denomini, a comportarsi come tale, utilizzando spesso simboli, insegne e atteggiamenti tipicamente riconducibili al fenomeno italiano del tragico ventennio.

Lo sa bene Milano che – a dispetto della sua Medaglia d’oro per la Resistenza – è terreno privilegiato per scorribande nazi-fasciste, a cui le Istituzioni contrappongono una resistenza molto modesta e talora inesistente. Milano, in cui non basta più neppure la presa di posizione del Sindaco, per indurre i responsabili dell’ordine pubblico a vietare una manifestazione fascista. Milano, in cui si è svolta, proprio nei giorni scorsi, una manifestazione di “Forza Nuova”, collocata, addirittura, per una improvvida decisione del Questore, in un luogo monumentale della città (Arco della Pace) ad elevata visibilità.

per continuare a leggere prego cliccare:

http://www.patriaindipendente.it/idee/editoriali/il-pericolo-in-camicia-nera/

fonte: Patria Indipendente