Perché non si può restare inerti di fronte al razzismo e all’antisemitismo

Milano non odia

SARA LIGUTTI14 NOVEMBRE 2019CULTURADIRITTIIN EVIDENZAPOLITICARIVISTASOCIETÀ

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Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, testimone della Shoah e senatrice a vita, a ottantanove anni è stata posta sotto scorta per le continue minacce ricevute. «La senatrice Segre viene presa di mira perché ha scelto di essere donna del presente, legando il suo ruolo di testimone alla contemporaneità», dice lo storico Luca Bravi, ricercatore presso l’Università di Firenze e collaboratore della Fondazione Museo della deportazione di Prato e dell’Istituto storico di Grosseto (Isgrec).

Liliana Segre sotto scorta. Cosa rappresenta questa vergognosa vicenda?
La scorta a Liliana Segre è lo specchio di ciò che sta accadendo intorno a noi. È particolarmente significativa perché tocca quella che è una testimone della Shoah, tuttavia credo che la senatrice Segre venga attaccata perché non si è limitata a raccontare la sua memoria del passato, ma ha deciso di essere donna del presente. E va ringraziata perché, di fatto, in tutta questa vicenda, fra i grandi assenti ci sono proprio le istituzioni. E il silenzio è smorzato dalla sua voce. Non è un caso se, per l’ingresso al binario 21 della stazione di Milano Centrale, dov’è situato il memoriale della Shoah, lei abbia scelto la parola “indifferenza”, che è la prima incontrata da chi entra in quel luogo, un tempo luogo di deportazione.

La senatrice Segre, come tanti altri testimoni della memoria, è bravissima a parlare ai ragazzi…per continuare a leggere: https://left.it/2019/11/14/perche-non-si-puo-restare-inerti-di-fronte-al-razzismo-e-allantisemitismo/