Perché non saremo in piazza con Pisapia
“Rispetto per l’evento ma persa una chance per il dialogo”

In questo percorso abbiamo invitato tutti coloro che si riconoscessero nella volontà di cambiare nettamente rotta rispetto al passato, per convergere sulle grandi sfide del nostro tempo: a partire dalle battaglie per l’eguaglianza e per la giustizia sociale. Prima e a prescindere dalle alleanze. Impossibili, del resto, con chi persevera su una visione opposta di Stato e di società.
Moltissimi hanno risposto a questo appello, e stanno già partendo le assemblee territoriali sul programma, plurali e aperte a tutti i cittadini.
Altri hanno risposto dicendo che “non c’erano le condizioni”: nemmeno le condizioni per poter parlare al Brancaccio. Sono gli stessi che hanno risposto di no alla nostra richiesta di poter prendere la parola in piazza Santi Apostoli. La ragione ufficiale è che l’incontro del primo luglio «non è un’assemblea, come da voi al Brancaccio, ma un happening». Così ci ha detto il portavoce di Giuliano Pisapia (con quest’ultimo non abbiamo avuto il privilegio di poter parlare), spiegandoci che si presenta un nuovo soggetto politico, e che parlano solo «coloro che ci hanno lavorato».
Peccato: si è persa un’occasione per ricostruire quell’alleanza tra la politica e il popolo delle diseguaglianze, senza la quale non c’è progetto politico che tenga, e che possa presentarsi alle elezioni con qualche chance di successo. Crediamo che l’unità si persegua non con gli slogan o gli eventi, ma con comportamenti coerenti, e conseguenti. Oggi è questa la prima responsabilità di chi voglia veramente costruire unità su orizzonti futuri, e non su formule passate.
È per questo che non saremo in Piazza Santi Apostoli. Seguiremo gli interventi in streaming, con grande attenzione: ma non saremo in quella piazza. Abbiamo il massimo rispetto per ogni tipo di incontro pubblico, e anche per ogni stile: ma in coscienza non ci sentiamo di interpretare il ruolo del popolo che legittima, con la sua plaudente presenza, la consacrazione di un leader e di un percorso già decisi, e decisi dall’alto…
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fonte: Huffington Post