Filippo Penati è innocente

(www.tiscali.itApplausi in aula al momento della lettura del dispositivo della sentenza. Un’ingiustizia durata quattro anni e mezzo” – Esce pulita la mia immagine di amministratore ed è stata restituita la mia onorabilità”, ha detto Penati. In aula per la lettura della sentenza molti imputati, tra cui Penati (ex presidente della Provincia di Milano ed ex sindaco di Sesto San Giovanni), i due imprenditori Piero Di Caterina e Giuseppe Pavini, l’architetto Renato Sarno e Bruno Binasco del gruppo Gavio. Penati: “Non sono un corrotto” – L’ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani ha precisato di non aver “mai fatto nulla contro la pubblica amministrazione. Sono solo stato vittima di una grande ingiustizia e oggi gioisco”. L’ex presidente della Provincia di Milano ha inoltre affermato di essere “estraneo al sistema Sesto, che non esiste. Sulla vicenda Milano-Serravalle – ha proseguito – non ho mai fatto alcun atto illecito. Esce pulita anche la mia immagine di amministratore. E’ stata una vittoria sofferta”. “Denunciato imprenditori” – A chi però gli ha fatto notare che il nucleo dell’indagine, quello che riguarda le presunte tangenti legate alle ex aree Falck e Marelli, è andato prescritto, Penati ha risposto: “Questa parte è entrata nel processo e io ho già denunciato l’imprenditore Pasini, che dovrà risponderne in tribunale, e prossimamente farò altrettanto con Di Caterina. Io non ho costretto nessuno – ha continuato – nè sono stato corrotto e la vicenda dei prestiti è stata una bufala per coprire problemi propri”. Alla domanda se tornerà in politica, l’ex sindaco di Sesto San Giovanni ha risposto: “Un problema al giorno. Questa vicenda mi ha profondamente segnato. La politica rimane una grande passione ma adesso non voglio prendere alcuna decisione”.

Pm: non esisteva sistema Sesto – Così il magistrato Franca Macchia, che ha sostenuto l’accusa nel processo in cui il tribunale di Monza ha mandato assolti Filippo Penati e gli altri 10 imputati. Il pm, nel sostenere ciò, si è riferita al fatto che gli imputati sono anche in parte stati assolti con formula dubitativa e che il nucleo principale dell’indagine, quello relativo alle maxi-tangenti in cambio di permessi edilizi in aree ex Falck e Marelli, è stato “sfasciato” con la prescrizione intervenuta per via della cosiddetta Legge Severino. Cosa che secondo la procura “ha reso più difficile il resto”. Il pm ha anche affermato che si riserverà di leggere le motivazioni dei giudici (saranno pronte in 90 giorni) per poi valutare se impugnare o meno