di Angelo Gerosa. Per i sestesi di buona memoria la notizia dell’incendio scoppiato alla “Cité de la Science” nel Parco dellla Villette di Parigi non può che risvegliare vecchi ricordi.
A metà degli anni novanta, in concomitanza con la repentina chiusura di tutte le nostre grandi fabbriche, divenne necessario trovare situazioni analoghe con cui confrontarsi al fine di delineare la rinascita delle aree dismesse.
Le installazioni di valorizzazione dell’archeologia industriale realizzate nel Bacino metalifero della Ruhr, in Germania, furono la prima esperienza con cui ci confrontammo. Un confronto tutt’altro che formale: noleggiando un autobus i nostri consiglieri comunali andarono a conoscere questa innovativa realtà di rigenerazione urbana ed a confrontarsi direttamente con le autorità locali.
Anche la nascita della Città della Scienza a Bagnoli portò ad un intenso dialogo che si concretizzò nel gemellaggio tra la nostra città e quell’importante municipio di Napoli.
Con la Cité de la Science di Parigi il rapporto fece perno sulla città “gemella” di Saint Denis che, confinante con il Parco della Villette, ebbe il grande merito di convincere tutti che, l’intervento di recupero dell’area dismessa della Villette, doveva proseguire con riqualificazione dell’attiguo ed omonimo porto canale e collegarsi con le aree industriali dismesse di Saint Denis. Ed è così che potè sorgere, grazie al finanziamento per i mondiali di calcio del 1998, lo Stadio di Francia.
Questo incendio e la conseguente chiusura del Museo ricorda l’incendio di due anni fa alla Città della Scienza di Bagnoli (leggi il nostro articolo).
Con la differenza che a Parigi nessuno ha ipotizzato un azione della malavita organizzata e che il Ministro dell’Interno in persona ha dichiarato che il Museo verrà rapidamente ricostruito e riaperto al pubblico. Mentre, a distanza di due anni, la Città della Scienza di Bagnoli porta ancora i segni del disastro.
Ecco l’ultimo comunicato dell’ANSA sull’incendio parigino: “Sta tornando progressivamente la calma nell’area della Cité de la Science di Parigi, l’ampia area espositiva dedicata alla divulgazione scientifica nel parco della Villette, colpita nella notte da un ampio incendio. Le fiamme sono state domate, anche grazie alla pioggia che ha cominciato a cadere sulla città, e l’area è messa in sicurezza, anche se per la giornata di oggi “molto probabilmente” non ci sarà apertura al pubblico per le esposizioni. Gli investigatori sono ora impegnati a ricostruire la dinamica del rogo e ad individuarne le cause, al momento ignote. L’allarme, riferisce il quotidiano Le Parisien sul suo sito, era scattato alle 2.30, quando alcuni agenti del servizio di sicurezza avevano allertato i pompieri. L’incendio è divampato in una parte della Cité chiusa per lavori, dove, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco Gabriel Plus, “il sistema di sicurezza antincendio era disattivato, ragion per cui non c’è stata individuazione, o allarme” quando le fiamme sono partite. Uno scenario simile, ha aggiunto, a quello di un altro recente rogo in un edificio pubblico parigino, quello della Maison de la Radio l’ottobre scorso. Sul posto sono subito giunti 120 uomini, che per sei ore si sono alternati in turni da 20 minuti, a causa del forte calore generato dall’incendio, nonostante la nottata piuttosto fresca per un mese d’agosto. “A bruciare sono stati dei bancali, degli scatoloni, delle pareti in cartongesso, dei controsoffitti”, spiega sempre a Le Parisien un portavoce dei pompieri. Nell’ala interessata dall’incendio stava infatti per aprire un piccolo centro commerciale, battezzato Vill Up, con anche una sala cinematografica, che secondo i primi sopralluoghi potrebbe essere stata il punto di partenza delle fiamme. “L’avanzamento delle squadre è stato difficile, sono spazi ampi e faceva molto caldo – ha spiegato ancora il vigile del fuoco – I percorsi abituali sono totalmente modificati (a causa dei lavori), è stato difficile trovare punti di riferimento”. Il bilancio del rogo è al momento di due pompieri lievemente feriti, intossicati dal fumo e dal caldo, e circa 10 mila metri quadri di superficie danneggiata, su diversi piani. La vicina linea del tram 3B è stata interrotta per precauzione per tutta la mattinata, ma le linee ferroviarie poco più lontane hanno continuato ad operare senza problemi”.