Assalto a Charlie Hebdo, quattro vignettisti uccisi

Parigi, assalto a Charlie Hebdo: morti e feriti. Uccisi giornalisti e agenti

Tre uomini armati di kalashnikov hanno fatto irruzione nella sede del settimanale satirico e hanno aperto il fuoco. Almeno 12 vittime. Hollande: “È terrorismo”. Sale l’allerta in Italia, potenziata la sorveglianza per le redazioni

di PIERA MATTEUCCI e ANAIS GINORI

PARIGI – Cinque minuti di terrore, 12 vittime e 8 feriti, di cui 5 gravissimi. Sono queste le cifre dell’attacco messo a segno oggi da tre uomini contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. Killer incappucciati e armati hanno fatto irruzione nella sede del giornale aprendo il fuoco con dei kalashnikov. Tra le vittime, oltre a due agenti, il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, e i tre più importanti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia. Nell’attentato è rimasto ucciso anche l’economista Bernard Maris, azionista della testata parigina e collaboratore di France Inter. Si tratta di un gravissimo “attacco alla libertà di stampa”, il più grave della storia del periodico, più volte finito sotto tiro per i contenuti pubblicati. Sulla copertina di Charlie Hebdo oggi campeggia una foto dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi “Sottomissione”, che racconta l’arrivo al potere in Francia di un presidente islamico e nel numero odierno è pubblicata una recensione molto positiva dell’editorialista Maris. Lo scrittore Michel Houellebecq, dopo l’attacco, è stato posto sotto protezione della polizia e i locali della casa editrice Flammarion, che hanno pubblicato il suo ultimo romanzo, sono stati evacuati per motivi di sicurezza.

Assalto a Charlie Hebdo: i quattro vignettisti uccisi (per visualizzare galleria fotografica:
http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/07/news/francia_colpi_sparati_a_charlie_hebd_parigi_feriti-104447972/?ref=HREA-1

La testimonianza. “Parlavano perfettamente francese. Hanno rivendicato di essere di al Qaeda”. Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all’attacco: “Ero andata a cercare mia figlia al kindergarten. Giungendo davanti alla porta del palazzo del giornale, due uomini incappucciati e armati ci hanno brutalmente minacciato. Volevano entrare, salire. Ho aperto la porta con il codice numerico. Hanno sparato su Wolinski, Cabu… È durato 5 minuti… Mi ero rifugiata sotto la scrivania… Parlavano perfettamente francese…hanno rivendicato di essere di al Qaeda”.

Deciso l’immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l’Ile-de-France. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali. Subito dopo l’attentato sono arrivate da ogni parte manifestazioni di cordoglio.

Massima allerta in Italia. Sale il livello di allerta a Roma dopo l’assalto a Parigi. Sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c’è una “particolare attenzione” verso le redazioni giornalistiche. Ma l’attenzione cresce in tutto il Paese: il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha convocato il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Comitato, composto da tutti gli esperti di antiterrorismo delle Forze dell’Ordine e dell’Intelligence, deve esaminare con grande attenzione la minaccia terroristica.

Assalitori in fuga. Il ministero dell’Interno ha confermato che gli attentatori sono tre: dopo l’attacco sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Posti di blocco sono organizzati in tutta Parigi. Durante la fuga, i killer hanno investito un pedone a porte de Pantin, nel 19esimo arrondissement nella zona nord di Parigi. L’auto è stata ritrovata poco dopo per strada, a Rue de Meaux. I tre pare abbiano continuato la fuga con un’altra auto. Al momento, è in corso la caccia all’uomo, a cui partecipano anche unità speciali delle forze di sicurezza. Attacco nel giorno della riunione. Un attacco studiato nei dettagli e messo a segno nel giorno della riunione di redazione settimanale. Gli aggressori si sono fatti accompagnare dai giornalisti del settimanale satirico poi uccisi. “Gli aggressori erano ben informati: mercoledì mattina si tiene la riunione di redazione settimanale”, ha scritto su Twitter la giornalista di Liberation, Isabelle Hanne. Una fonte vicina all’inchiesta ha poi detto che gli aggressori sono entrati nella sede e si sono fatti accompagnare dai giornalisti di cui avevano chiesto notizia all’ingresso.

I precedenti. Non è la prima volta che il settimanale satirico viene attaccato. Questi i precedenti:

2006, Minacce. In copertina Charlie pubblica una caricatura di Maometto con un turbante a forma di bomba in testa e la vignetta che recita: “È dura essere amati da dei coglioni…”. Varie realtà, tra cui la Gran Moschea di Parigi denunciano alla magistratura il giornale. Ma soprattutto in redazione arrivano varie, gravi minacce. La polizia inizia a proteggere la sede del giornale e alcuni giornalisti.
2011, attacco con bombe incendiarie. La notte del 2 novembre la sede di Charlie Hebdo va a fuoco dopo essere stata fatta bersaglio del lancio di bombe molotov. L’incendio finisce per devastare i locali del giornale, ma non vi sono feriti. L’attacco dopo la pubblicazione di un numero speciale del giornale dopo le elezioni degli islamisti in Tunisia. Ribattezzato per l’occasione Sharia Hebdo, il settimanale risultata firmato come direttore dal profeta Maometto.

2011, pirataggio del sito Web. Sempre nel novembre 2011 il sito del settimanale è vittima di due attacchi hacker. Al posto dell’Home Page apparivano una foto della Mecca e dei versi del Corano. L’attacco veniva rivendicato da un gruppo di pirati informatici turchi, l’Akincilar,.

Attentato più cruento dal 1961. Quello di oggi contro il settimanale satirico è l’attentato più cruento commesso in Francia dal 1961, ai tempi della guerra di Algeria. Un attentato dell’Oas anti-indipendenza provocò 28 morti il 18 giugno, quando una bomba colpì il treno Strasburgo-Parigi a Vitry-Le-François.

Navigazione per la galleria fotografica vedi sito di Repubblica

http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/07/news/francia_colpi_sparati_a_charlie_hebd_parigi_feriti-104447972/?ref=HREA-1