Articolo di Renzo Baricelli Redazione – 26 novembre 2023
Una “ULTIMA ORA” dell’agenzia Ansa nella serata del 26 novembre ci dà la seguente notizia:
“La Casa Bianca – per bocca del consigliere della sicurezza nazionale USA – afferma che l’estensione della tregua di 4 giorni dipende da Hamas.
Se questo particolare accordo verrà esteso o meno dipende in realtà da Hamas, perché Israele è stato molto chiaro nell’ambito dell’accordo: è pronta a continuare la pausa per ogni giorno in cui Hamas libera altri dieci ostaggi. Quindi la palla è nel campo di Hamas, se non lo farà, sua la responsabilità.”
FARE ATTENZIONE ALLA GRAVITÀ DI QUESTA POSIZIONE perché ci dice che quando Hamas avrà liberato gli ostaggi Israele riprenderà la guerra.
E questa dichiarazione proveniente dalla Casa Bianca dice altre due cose e cioè:
A) qualora Hamas in toto o in parte, non ottemperasse alla richiesta, Israele riprenderebbe la guerra; B) che gli USA preparano già l’alibi per giustificare Netanyahu presso l’opinione pubblica mondiale e nella sostanza arrischiano di sostenere la fretta del governo israeliano di riprendere la guerra.
Cosa succederebbe se Hamas affermasse che allo scadere dei 4 giorni di “pausa” non libererà altri ostaggi (che definisce “detenuti”) fino a quando Israele non pattuirà una vera tregua che assicuri il “cessate il fuoco” e una conferenza internazionale per creare le condizioni di un futuro di pace?
Giocare a buttare la palla della responsabilità nel campo avverso impedisce di realizzare l’obbiettivo immediato che, per tutti, può essere soltanto quello di impedire la ripresa della guerra.
Non è in gioco il futuro degli attuali governanti di Israele o di Hamas e dei suoi capi; è in gioco il futuro degli israeliani e dei palestinesi; è in gioco il futuro che sarà di pace o di guerra per i due popoli e per noi tutti.