Un giornalino che fa discutere. Il problema non è tanto l’innocuità (e l’umorismo) o meno di tali barzellette. Quanto il rischio di propagandare stereotipi che alimentino comportamenti omofobici. Prendiamo ad esempio la “barzelletta” in copertina, che recita: “Ti va di giocare a nascondino?”. “Ok, se mi trovi mi puoi violentare. Se non mi trovi… sono nell’armadio”. In sostanza, dice qualcosa di molto simile a quanto dice Roberto Vecchioni nella sua: “Luci a San Siro” (“Ricordi il gioco dentro la nebbia? Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là. Ma stai barando, tu stai gridando, così non vale, è troppo facile così”). Qui la differenza, però, è che si parla di “violentare” (cosa che può indurre menti semplici a pensare che gli omosessuali gradiscano – per cui meritino – di essere violentati).