Oggi giornata nefasta, ci lascia anche Galeano

Addio a Eduardo Galeano, grande della letteratura latinoamericana

Addio a Eduardo Galeano, grande della letteratura latinoamericana
Eduardo Galeano a un incontro con studenti messicani nel 2012 (ansa)

Lo scrittore uruguayano si è spento all’età di 74 anni in un ospedale di Montevideo. Da anni lottava contro un cancro ai polmoni. Tra le sue opere più famose “Le vene aperte dell’America Latina”, un classico del pensiero della sinistra.

Scrisse oltre 30 libri tradotti in più di 20 lingue, in cui mescolò sempre con stile inconfondibile romanzo e giornalismo, analisi politica e storica e documentazione. Una visione che lui stesso nel 1986 sintetizzò in questo modo: “Credo che la funzione dello scrittore consista nell’aiutare a guardare, che lo scrittore sia qualcuno che forse può avere il piacere di aiutare gli altri a guardare”. “Non ho avuto la possibilità di conoscere Shéhérazade, non ho appreso l’arte della narrazione nei palazzi di Bagdad, le mie università sono state i vecchi caffè di Montevideo”, confidò nel 2009.

Dall’archivio Le miserie del calcio secondo Galeano di MAURIZIO CROSETTI

Nato nel settembre del 1940 in una famiglia della classe media, Galeano fece vari lavori, tra i quali l’operaio, il meccanico e il pittore. Iniziò come giornalista a 14 anni per El Sol, settimanale del Partito socialista. Tra il 1961 e il 1964 diresse la rivista culturale Marcha, cui collaboravano tra gli altri Mario Vargas Llosa, Mario Benedetti, Manuel Maldonado Denis e Roberto Fernández Retamar. Poi, dal 1964 al 1966, Epoca, altra pubblicazione della sinistra. Nel 1973, quando i militari presero il potere con un golpe, fu imprigionato e costretto a fuggire. Andò in esilio in Argentina, ma nel 1976, anno del sanguinoso colpo di stato del generale Videla, il suo nome fu inserito nella lista dei condannati dagli “squadroni della morte” e lui riparò in Spagna. Tornò in Uruguay solo nel 1985, insieme alla democrazia.

Addio a Galeano, Saviano legge ”Il diritto di sognare”

Galeano non voleva essere definito uno storico, ma senza dubbio la sua visione della storia latinoamericana ebbe una grandissima influenza. Nel 2009, durante il summit delle Americhe, il presidente venezuelano Hugo Chavez regalò una copia di Le vene aperte dell’America Latina al leader statunitense Barack Obama e, in un solo giorno, il libro salì dalla posizione 60.280 alla decima dei titoli più venduti da Amazon. Di quell’episodio lo scrittore disse che Chavez l’aveva fatto “con la migliore intenzione del mondo, ma aveva regalato a Obama un libro in una lingua che questi non conosce, un gesto generoso, ma un poco crudele”.

Tra le passioni dello scrittore anche il calcio, cui dedicò uno dei suoi libri più noti nel nostro paese, Splendori e miserie del gioco del calcio, un’originale analisi della storia di questo sport: Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche, il gioco e il fascino che esercita sulle masse.

fonte: la Repubblica

http://www.repubblica.it/cultura/2015/04/13/news/morto_eduardo_galeano-111851392/?ref=HREC1-1