Marco Ciprano è Presidente e Amministratore Unico del CORE. Il consorzio tra i comuni di Sesto, Cologno, Cormano, Segrate e Pioltello che gestisce il forno di incenerimento rifiuti di Sesto San Giovanni.
DOMANDA. Sesto vive la presenza del forno di incenerimento rifiuti con preoccupazione. Come Presidente del CORE lo puoi descrivere ai lettori di nordmilanotizie?
RISPOSTA Il termovalorizzatore di via Manin è composto di tre linee d’incenerimento parallele, ciascuna con potenzialità pari a un terzo di quanto autorizzato, che consentono di produrre energia elettrica (che, per la parte eccedente gli autoconsumi interni, è ceduta alla rete elettrica nazionale) ed energia termica (che è utilizzata per il teleriscaldamento della città di Sesto San Giovanni). Seppur di taglia piccola, ha le migliori tecnologie di settore e dal 2004 è gestito direttamente dalla Società CORE, proprietaria dell’impianto.
D. Una descrizione molto positiva che francamente meraviglia, per noi sestesi questo forno è un impianto da rottamare il più presto possibile.
R. No. E’ uno degli impianti fra i meglio condotti ed è munito dell’”Autorizzazione Integrata Ambientale”, lo strumento cioè con il quale si realizza la finalità di prevenzione e del controllo integrato dell’inquinamento, attuando la protezione dell’ambiente nel suo complesso. Infatti l’AIA non solo garantisce che ogni aspetto di interazione dell’impianto con l’ambiente è stato considerato accettabile ma che sono state individuate le modalità per ottimizzare l’esercizio dell’impianto dal punto di vista delle prestazioni ambientali, nel rispetto dei vincoli tecnici e tenuto conto della fattibilità economica del settore.
D. Un impianto permanentemente sotto controllo?
R. Proprio su questo punto CORE ha firmato con l’Amministrazione comunale di Sesto un “protocollo d’intesa” allo scopo di regolare al meglio la gestione dell’impianto.
Operando anzitutto il perseguimento e mantenimento di elevate prestazioni operative ed ambientali; i contenuti e le forme di monitoraggio e controllo dell’ambiente circostante; contenuti e modalità di trasferimento delle informazioni. Sulla base di questo protocollo CORE è impegnato ad adottare le migliori tecniche disponibili praticabili, ad effettuare monitoraggi e controlli efficaci,sia sulle emissioni dell’impianto che sulla qualità dell’aria e del clima acustico nel suo intorno; a mantenere la massima trasparenza nella pubblicazione dei risultati di monitoraggio e dei controlli.
D. Che azioni sono state intraprese in attuazione del Protocollo d’Intesa con il comune?r. Come CORE abbiamo provveduto ad installare, all’ingresso dell’impianto, un portale in grado di individuare eventuali rifiuti radioattivi tra quelli conferiti, anche se tale situazione è del tutto ipotetica considerato che nell’impianto di Sesto giungono solo rifiuti urbani e non speciali (in particolare non vengono accettati i rifiuti ospedalieri, fonte di probabile contaminazione con isotopi radioattivi); ed a posizionare presso l’ingresso del palazzo comunale e della Sede del Consiglio di Circoscrizione n° 5 (Cascina dei Gatti) dei monitor che rappresentano i livelli delle emissioni in atmosfera comparati con i limiti di legge, in tal modo i cittadini possono ricevere informazioni in tempo reale.
Tutto questo viene fatto da CORE con trasparenza e massimo rigore, intervenendo ai fini dell’aumento dell’affidabilità dell’impianto e dei miglioramenti delle prestazioni di processo, con una consistente serie di opere ordinarie e straordinarie con un costo medio di circa 2 milioni di euro all’anno.
D. E le emissioni?
R. Sulle emissioni CORE ha istallato sulle tre linee dell’impianto un campionatore in continuo delle diossine, i cui dati confermano i bassissimi livelli di diossine presente nei fumi, ampiamente entro i limiti di legge, e quindi il buon funzionamento dell’intero sistema di abbattimento degli inquinanti di cui è dotato il termovalorizzatore. CORE ha altresì per anni effettuato, tramite istituto di ricerca specializzato, la “Valutazione del Contributo di inquinamento da emissioni in atmosfera del termovalorizzatore di Sesto San Giovanni”. Lo studio ha sempre confermato, nell’area di massima ricaduta al suolo, la scarsissima rilevanza del contributo dell’impianto all’inquinamento dell’area sestese: in particolare l’apporto di polveri risulta essere pari a circa l’1 per mille della quantità di polveri presente. I risultati della ricerca sestese sono in linea con quelli dichiarati da uno studio svolto nel 2009 del Politecnico di Milano “Emissioni di polveri fini e ultrafini da impianti di combustione “ (consultabile sul sito di CORE) che ha confermato la poca rilevanza del contributo emissivo dei termovalorizzatori dei rifiuti urbani nelle gradi aree urbane (le concentrazioni di polveri fini-ultra fini rilevate all’emissione dei termovalorizzatori di rifiuti urbani risultano addirittura, in qualche caso, inferiori a quelle presenti nell’aria ambiente dei siti di localizzazioni degli impianti), dove la fonte più significativa è quella generata dal traffico veicolare e che “non esistono allo stato attuale elementi scientifici, né probanti né sospetti, per escludere a priori questa tecnica di smaltimento e recupero di energia a causa del ruolo presunto delle emissioni del particolato fine e delle nanopolveri”.
D. In prospettiva della fine del contratto di appalto per la raccolta dei rifiuti di Sesto San Giovanni, esattamente quale sarà il Piano Industriale del CORE?R. Il termovalorizzatore smaltisce i rifiuti: conferiti dai 5 Soci (Cormano, Cologno Monzese, Pioltello, Segrate e Sesto San Giovanni); da clienti terzi: da Cinisello Balsamo, attraverso la municipalizzata Nord Milano Ambiente, dal Consorzio Brianza, da Settala, Casorezzo e Amiacque. In totale, vengono trattate nell’impianto di via Manin circa 70.000 t/anno. Quindi il lavoro non ci manca!
D.Forno inceneritore o termovalorizzatore??
Dall’incenerimento dei rifiuti conferiti, si produce vapore a 40 bar e 360 °C nella misura nominale di circa 30 t/h che viene, al netto di una certa quantità inviata al degasatore, trasferito in turbina per produrre energia elettrica o deviato in uno scambiatore di calore per la rete cittadina di teleriscaldamento. In funzione delle esigenze stagionali, l’energia prodotta può esser tutta elettrica, per circa 35.000 MWhel/anno, oppure in parte elettrica, per circa 20.000 MWhel/anno ed in parte termica, per circa 65.000 MWht, ceduti in forma di vapore alla rete di teleriscaldamento di Sesto San Giovanni.
Lavorate più per i comuni soci o per gli altri utenti?
Nel 2012, su un totale di 68.525 tonnellate di RSU conferiti all’impianto di via Manin, la quantità dei Comuni soci si è attestata su 45.722 tonnellate (67 % del totale). La differenza dei rifiuti smaltiti (pari al 33 %) è stata conferita da comuni terzi oltre a piccole quantità conferite dal confinante depuratore comunale di Sesto San Giovanni (rifiuti ottenuti dalla prima grigliatura delle acque fognarie). Complessivamente la popolazione equivalente servita dal termovalorizzatore CORE può essere stimata in circa 350.000 abitanti.
Nel 2010 è scaduto la convenione CIP6/92 cioè è finita la pacchia della vendita all’ENEL della energia prodotta a prezzi molo superiori al valore di mercato. Ripercussioni sul CORE?A partire dal 21 settembre 2010 l’impianto è passato alla condizione di autoconsumo dell’energia prodotta e necessaria al suo funzionamento, cedendo solo la quota residua ai prezzi del mercato libero dell’energia elettrica. Contemporaneamente siamo diventati un impianto di cogenerazione (produzione e vendita di energia elettrica e di energia termica), con la cessione di calore che viene impiegato per implementare la rete di teleriscaldamento della città di Sesto San Giovanni.
In pratica e allo stato attuale l’impianto è caratterizzato dal seguente schema produttivo:
• stagione fredda (15 ottobre – 15 aprile): produzione di energia termica massima, se possibile giorno e notte, produzione di energia elettrica in misura pari al fabbisogno per autoconsumo dell’impianto;
• stagione calda (estate): produzione di energia termica minima, corrispondente grossomodo ai fabbisogni della rete per quanto riguarda l’acqua sanitaria, produzione di energia elettrica massima (autoconsumo + cessione alla rete).
In particolare nel 2012 l’impianto ha prodotto 19.902 Mwhel, di cui 9.197 sono stati ceduti alla rete attraverso un trader autorizzato, e 65.528 Mwht, tutti ceduti al teleriscaldamento di Sesto San Giovanni. Si può stimare che con l’energia termica ceduta vengano riscaldate circa 6.000 abitazioni sestesi.
Prossimi programmi? Il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni è previsto e confermato dal nuovo Piano Regionale Gestione Rifiuti, che assume quale riferimento temporale il 2020, e anche Legambiente, pur ponendo la questione della riduzione degli inceneritori lombardi in relazione alla contrazione dei rifiuti verificatosi dalla crisi economica del 2009, non annovera l’impianto di Sesto San Giovanni tra i candidati allo stop, valutate le sue buone performance emissive.
Al 2020 mancano solo 6 anni…. Credo che tra non molto torneremo ad intervistare il Presidente Cipriano sulle prospettive future del CORE, ivi comprese eventuali ipotesi di riconversione dell’impianto.
Intervista realizzata da Angelo Gerosa