Gaza, nuovi raid: 7 morti. Abu Mazen: Israele vuole dividere il popolo palestinese
Familiari di una vittima dei raid a Gaza (reuters)
Continuano gli attacchi aerei dell’esercito di Tel Aviv e il lancio di razzi verso lo Stato ebraico: feriti. Il presidente dell’Anp: “L’obiettivo di Netanyahu è separare irrimediabilmente la Striscia dalla Cisgiordania, ecco il piano”. Ma il premier: “L’offensiva va avanti, anche a settembre”
GAZA CITY – Non si placa la guerra a Gaza. Da mezzanotte di sabato l’esercito israeliano ha compiuto circa venti attacchi aerei sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce l’esercito israeliano. Fonti mediche e della polizia di Gaza aggiungono che nei raid sono morte almeno sette persone, tra cui un bambino di 18 mesi e un ragazzino di 17 anni. Due persone sono rimaste uccise in due raid aerei avvenuti oggi vicino a una strada costiera, uno dei quali ha raggiunto un gruppo di persone che uscivano da una moschea; altre due persone sono morte quando è stata presa di mira una moto che seguiva un’auto con a bordo i feriti di un raid; inoltre un uomo è morto in un attacco aereo che ha colpito la sua auto, un’offensiva mirata che avrebbe ucciso Mohammed al-Oul, indicato da Tel Aviv come “responsabile per conto di Hamas delle transazioni finanziare destinate al terrorismo”; infine il bambino di 18 mesi e il ragazzino di 17 anni sono deceduti in un raid in un condominio a Gaza City. Dall’inizio delle ostilità sono morti nella Striscia oltre 2100 palestinesi, bilancio che è ripreso a salire dopo lo stop all’ultimo fragilissimo cessate il fuoco.
Hamas risponde. E intanto colpi di mortaio sparati da Gaza sono esplosi al valico di Erez, principale punto di transito fra Israele e la Striscia. Sul posto ci sono diversi feriti, uno dei quali in condizioni gravi. Lo riferisce radio Gerusalemme, che parla anche di possibile chiusura del varco. Negli ultimi giorni tiri di mortaio di Hamas hanno mirato senza tregua ai villaggi israeliani vicini alla Striscia. Mentre un razzo sparato da Gaza è esploso in una zona isolata nei dintorni di Tel Aviv senza provocare vittime. Da Gaza Hamas, che due giorni fa ha giustiziato in pubblico “18 spie collaborazioniste”, ha rivendicato la paternità dell’attacco e ha affermato di averlo indirizzato verso l’aeroporto internazionale Ben Gurion.
L’Anp contro le esecuzioni di Hamas. A questo proposito, “l’Anp è contraria a quasiasi tipo di esecuzione sommaria, anche per chi è accusato di collaborazionismo con Israele”, ha ribadito all’Ansa Adnan Dmeiri, portavoce delle forze di sicurezza di Abu Mazen. “Hamas deve ricordarsi che non è l’Isis. Non c’è niente di morale nell’uccidere persone senza un regolare processo: è un atto criminale”.
Netanyahu: “Avanti”. “Margine protettivo”, l’operazione israeliana in corso a Gaza contro Hamas, rischia di protrarsi anche nelle prossime settimane. “Ci stiamo organizzando – ha detto al governo il premier Benyamin Netanyahu – nella eventualità che essa prosegua anche dopo l’inizio dell’anno scolastico”, ossia dopo il primo settembre. “Hamas continuerà a pagare un alto prezzo per i crimini commessi”, ha aggiunto Netanyahu a margine di una riunione speciale del suo governo. “Chiedo ai residenti di Gaza di lasciare immediatamente qualsiasi struttura da cui Hamas svolge attività contro di noi. Tutti i siti come questi sono per noi degli obiettivi”, ha avvertito. “Il premier israeliano Benyamin Netanyahu non ha mano libera a Gaza, “ma Israele ha il diritto di difendersi”, ha commentato la cancelliera tedesca Angela Merkel intervistata dall’ARD a Berlino. “Ho da poco avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano – ha aggiunto la cancelliera -, che si è detto interessato al raggiungimento di una tregua”, ma “per le tregue ci vogliono due parti”.
I funerali del bambino israeliano. Oggi, intanto, nel Neghev ci sono stati i funerali del bambino israeliano di 4 anni, ucciso due giorni fa da un razzo dei fondamentalisti palestinesi. Una cerimonia anch’essa sotto attacco da una ventina di razzi di Hamas, che però non avrebbero provocato vittime.
L’accusa di Abu Mazen. “Israele sta tentando il possibile per separare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania e, per ottenere un cessate il fuoco, ha promesso ad Hamas 1.600 chilometri quadrati di territorio nella Penisola del Sinai”. Lo ha detto in un’intervista ai media egiziani il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen. Per il leader dell’Anp il progetto di fare di Gaza uno stato indipendente e separato dalla Cisgiordania si chiama “Igor Island” ed è al vaglio da diversi anni. Secondo Mazen, in questi giorni in Egitto per aumentare gli sforzi diplomatici per una tregua fra Hamas e Israele, “gli ultimi attacchi israeliani nella Striscia di Gaza hanno lo scopo di continuare la scissione palestinese, ma pare che tale strategia non stia avendo molti effetti”. Il presidente dell’Anp ha inoltre sottolineato che la Palestina sta facendo pressioni sulle organizzazioni internazionali, fra cui l’Onu, per ottenere la realizzazione di uno stato basato sui confini del 1967.
Sondaggio Gaza: “85% abitanti mai con jihadisti”. La quasi totalità degli abitanti di Gaza s’oppone comunque a una prospettiva di smilitarizzazione della Striscia (invocata da Israele) mentre approva senza riserve l’idea una tregua di lunga durata con lo Stato ebraico. Lo rileva un sondaggio del Centro palestinese sull’opinione pubblica (Pcpo). La mediazione egiziana è sostenuta da un palestinese su due, mentre il 33% la critica. Contro qualunque contaminazione dei jihadisti dello Stato islamico (Is) nella Striscia di Gaza si esprime ben l’85% degli intervistati.
fonte: la Repubblica
http://www.repubblica.it/esteri/2014/08/24/news/gaza_raid_abu_mazen_israele_vuole_separare_cisgiordania-94363633/?ref=HREC1-8