I vertici del Pd dimostrano purtroppo di non aver ancora capito la lezione del referendum, dando l’impressione di voler riproporre le forzature che hanno segnato la sventurata vicenda dell’Italicum.
Il Presidente del Pd Orfini dovrebbe sapere che dopo il 4 Dicembre il suo partito non può pensare di imporre alcunché e dovrebbe invece avvertire la responsabilità di favorire in Parlamento l’accordo più ampio per arrivare all’armonizzazione delle normative elettorali di Camera e Senato, necessità autorevolmente ribadita dal Presidente della Repubblica Mattarella nel messaggio di fine anno.
È evidente che a questo risultato non si arriverà mai con gli ultimatum sul Mattarellum, proposta sulla quale il Pd ha già raccolto la contrarietà dei suoi alleati di governo e di tutte le forze di opposizione, ad eccezione di Salvini.
Perfino diverse voci nel Partito Democratico, tra gli altri il Ministro Orlando, hanno riconosciuto che nella situazione attuale sarebbe più saggio far ripartire il confronto da una proposta di impianto proporzionale.
In Parlamento su una legge elettorale proporzionale, corretta da un ragionevole sbarramento e fondata su collegi uninominali che restituiscano ai cittadini la scelta dei parlamentari, si può registrare in tempi rapidi una larga convergenza anche con diverse forze di opposizione, dimostrando così di aver recepito nel metodo e nel merito il messaggio venuto dal voto referendario.
Alfredo D’Attorre (Sinistra Italiana) – Sinistra Italiana facebook
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