Netanyahu: «Fu il Mufti palestinese a ispirare Hitler»

mio commento: vorrei dire tante cose a costui. Però dico solo che un leader di uno Stato ha il dovere di essere onesto almeno con i suoi cittadini. Purtroppo è di moda dire boutade da parte di troppi leader politici. Il guaio è che costoro, invece di passare per menzogneri, spesso vengono presi sul serio e creano precedenti dannosi e pericolosi per la comunità. Mario Piromallo

Netanyahu: «Fu il Mufti palestinese Haj Amin al Husseini a ispirare Hitler»

Olocausto. Davanti al Congresso Sionista, Netanyahu afferma che è stato il Mufti di Gerusalemme a convincere i nazisti a sterminare gli ebrei. «Non è vero» dicono studiosi di fama mondiale dell’Olocausto. Sdegno tra i palestinesi. Ma il premier israeliano non rinuncia alla sua versione, nega solo di aver ridimensionato le responsabilità dei nazisti.

           immagine dal sito de il Manifesto

«Cono­sciamo bene l’origine dei fatti ed è giu­sto che la respon­sa­bi­lità sia sulle spalle dei tedeschi…Non c’è alcun motivo per cam­biare la sto­ria». Stef­fen Sei­bert, por­ta­voce della can­cel­liera Angela Mer­kel, non sa che la demo­niz­za­zione dei pale­sti­nesi può arri­vare al punto da defor­mare la sto­ria per adat­tarla alle esi­genze poli­ti­che del pre­sente. Però il suo inter­vento, alla vigi­lia della visita uffi­ciale di Benya­min Neta­nyahu in Ger­ma­nia, è stato il più impor­tante tra le innu­me­re­voli rea­zioni sde­gnate, anche di docenti israe­liani, seguite alle frasi pro­nun­ciate dal pre­mier israe­liano davanti all’assemblea del Con­gresso Sio­ni­sta. Adolf Hitler, ha pro­cla­mato Neta­nyahu, non aveva deciso di mas­sa­crare gli ebrei. Fu con­vinto alla “Solu­zione finale” dal Mufti di Geru­sa­lemme Haj Amin al Hus­seini: «Hitler all’epoca non voleva ster­mi­nare gli ebrei ma espel­lerli – ha detto Neta­nyahu — Il Muftì andò e gli disse: se li espelli, ver­ranno in Pale­stina. Cosa dovrei fare? chiese (Hitler) e il Muftì rispose: Bruciali».

Una rivi­sta ita­liana sul suo sito ieri par­lava di «gaffe». Que­sta non è una gaffe, un abba­glio. È una distor­sione con­sa­pe­vole della sto­ria che col­pi­sce i pale­sti­nesi, infa­man­doli a scopo poli­tico, e offende la memo­ria di milioni di vit­time dello ster­mi­nio nazi­sta. Senza dub­bio il mufti al Hus­seini ha avuto rap­porti con i nazi­sti. Ma descri­verlo come l’ispiratore dell’Olocausto non sta né in cielo né in terra. E che il pre­mier israe­liano abbia rife­rito avve­ni­menti privi di fon­da­mento, lo hanno denun­ciato subito diversi stu­diosi ebrei ed esperti di fama mon­diale della Shoah. Il pro­fes­sor Dan Mich­man, ricer­ca­tore sull’Olocausto alla Bar-Ilan Uni­ver­sity e allo Yad Vashem (il Memo­riale dell’Olocausto a Geru­sa­lemme), ha spie­gato che Hitler ha incon­trato il mufti quando la “Solu­zione Finale” aveva già avuto ini­zio. A boc­ciare il rac­conto di Neta­nyahu è anche la pro­fes­so­ressa Dina Porat, a capo del dipar­ti­mento di sto­ria dello Yad Vashem. «Non si può affer­mare che il mufti abbia dato a Hitler l’idea di ucci­dere o bru­ciare gli ebrei», ha detto al sito Ynet, «non è vero. Il loro incon­tro è avve­nuto dopo una serie di eventi». È inter­ve­nuto anche Efraim Zuroff, diret­tore del Cen­tro Wie­sen­thal: «La dichia­ra­zione di Neta­nyahu è senza basi. Senza dub­bio il mufti chie­deva l’invasione della Pale­stina ma Hitler non doveva essere con­vinto da nessuno».

Imme­diata la rea­zione in casa pale­sti­nese. «Neta­nyahu ha eso­ne­rato Hitler del cri­mine con­tro gli ebrei in Europa e ha accu­sato il muftì di Geru­sa­lemme? Neta­nyahu vuole cam­biare per­sino la sto­ria del popolo ebraico», ha com­men­tato il pre­si­dente dell’Anp Abu Mazen a mar­gine dell’incontro che ha avuto ieri a Ramal­lah con il Segre­ta­rio gene­rale dell’Onu Ban Ki-moon. Sde­gnato il Segre­ta­rio dell’Olp Saeb Ere­kat. «Lo Stato di Pale­stina denun­cia le affer­ma­zioni (di Neta­nyahu) in quanto moral­mente indi­fen­di­bili ed infiam­ma­to­rie», ha detto, «Neta­nyahu ha incol­pato i pale­sti­nesi dell’Olocausto, assol­vendo com­ple­ta­mente Adolf Hitler dell’odioso ed inac­cet­ta­bile geno­ci­dio del popolo ebraico…Queste affer­ma­zioni hanno l’effetto di appro­fon­dire le divi­sioni in un momento in cui una pace giu­sta e dura­tura è più neces­sa­ria che mai». Gli sforzi pale­sti­nesi con­tro il regime nazi­sta – ha ricor­dato Ere­kat — «sono pro­fon­da­mente radi­cati nella nostra sto­ria. La Pale­stina non li dimen­ti­cherà mai, anche se sem­bra che il governo estre­mi­sta di Neta­nyahu lo abbia fatto…A nome delle migliaia di pale­sti­nesi che hanno com­bat­tuto assieme alle truppe alleate in difesa della giu­sti­zia inter­na­zio­nale, lo Stato di Pale­stina denun­cia quelle affer­ma­zioni, moral­mente indi­fen­di­bili ed infiammatorie».

Il pre­mier israe­liano ha poi pre­ci­sato il signi­fi­cato delle sue dichia­ra­zioni, senza però riti­rare l’accusa al Mufti e, quindi, a tutti i pale­sti­nesi. Ha solo smen­tito di aver voluto ridi­men­sio­nare le respon­sa­bi­lità di Hitler e del nazi­smo. «Hitler è il respon­sa­bile della Solu­zione Finale e dell’eliminazione dei 6 milioni di ebrei. Lui ha preso la deci­sione», ha detto. «Allo stesso modo — ha pro­se­guito — è assurdo igno­rare il ruolo svolto dal Muftì di Geru­sa­lemme al Hus­seini, un cri­mi­nale di guerra che incitò, spronò Hitler, Rib­ben­trop, Himm­ler e altri a ster­mi­nare gli ebrei di Europa». Il suo scopo, ha pro­se­guito Neta­nyahu, «non era di assol­vere Hitler» ma di dimo­strare che «il padre della nazione pale­sti­nese, senza che ci fosse alcuna occu­pa­zione israe­liana, già allora sobil­lava per la distru­zione degli ebrei. Pur­troppo è una figura ancora ammi­rata nella società pale­sti­nese». Parole che con­fer­mano le fina­lità poli­ti­che della sua nar­ra­zione dell’incontro tra Hitler e al Hus­seini. Da sot­to­li­neare la sua defi­ni­zione del mufti come «il padre della nazione pale­sti­nese», “ruolo” che i pale­sti­nesi non hanno mai rico­no­sciuto al religioso.

Sullo sfondo di que­sta vicenda ci sono i morti, i feriti e le decine di pale­sti­nesi arre­stati ieri a Geru­sa­lemme e in Cisgior­da­nia. Un pale­sti­nese di Hebron, Hashem al Azzeh, 54 anni, è morto per un arre­sto car­diaco cau­sato, dicono i medici, da gas lacri­mo­geni lan­ciati dai sol­dati israe­liani. Uccisi due gio­vani — Mutaz Qas­sem, 22 anni, e un altro di cui ieri sera non era nota l’identità — che, affer­mano le auto­rità mili­tari, ave­vano attac­cato israe­liani. Una ragaz­zina, Ista­braq Noor, è stata ferita dai sol­dati, in cir­co­stanze poco chiare, nei pressi della colo­nia di Yiz­har. Ieri il governo Neta­nyahu ha respinto la riso­lu­zione dell’Unesco che con­danna la poli­tica di Israele sulla Spia­nata delle moschee di Gerusalemme.

fonte: il Manifesto

http://ilmanifesto.info/netanyahu-fu-il-mufti-palestinese-haj-amin-al-husseini-a-ispirare-hitler/