Ci scrive l’Unione Inquilini: DA UNA PARTE licenziamenti, perdita del salario, impossibilità di pagare l’affitto, sfratti, affitti che si mangiano più del 50% del reddito, morosità, sovraffollamento, abitazioni malsane, famiglie che dormono in macchina, graduatorie casa sempre più affollate, code interminabili e disperate agli sportelli casa
DALL’ALTRA appartamenti sfitti, cementificazione del poco spazio rimasto per realizzare case di lusso che rimarranno vuote, speculazioni edilizie sulle aree ex industriali, corruzione per ottenere aumenti di volumetria
L’ARTICOLO 41 DELLA COSTITUZIONE dice che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
LA NOSTRA MOBILITAZIONE HA COME OBIETTIVI
A LIVELLO NAZIONALE
• Il Governo deve varare immediatamente una legge di proroga degli sfratti per finita locazione e per morosità incolpevole
• Deve stanziare fondi per adeguare l’edilizia pubblica (oggi in Italia è del 4%) alle percentuali europee (16% media europea) con gli strumenti dell’acquisizione e dell’esproprio
• Deve abolire il canale libero della legge 431 per fissare un tetto massimo agli affitti
• Deve abolire la cedolare secca e perseguire la mancata registrazione dei contratti
A LIVELLO REGIONALE
• La Regione deve predisporre piani di intervento casa basati anche sull’esproprio di aree edificate
• Far rispettare la normativa nazionale che prevede tra il 40 e il 70% l’edilizia pubblica nei nuovi comparti
• Promuovere il consorzio dei comuni sulla base di progetti di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica
A LIVELLO LOCALE
I sindaci sono responsabili della salute dei cittadini che amministrano; il mancato intervento dell’Amministrazione comunale in caso di sfratto può configurarsi come omissione di atti d’ufficio
I sindaci devono:
• dotarsi di un Piano casa comunale
• costituire presso la Prefettura delle commissioni di proroga degli sfratti,
• requisire gli alloggi sfitti per assegnarli alle famiglie sfrattate in attesa di un’assegnazione
• recuperare immediatamente gli appartamenti pubblici degradati
• aumentare la quota di edilizia popolare puntando alla acquisizione al pubblico di parti significative della città costruita soprattutto all’interno dei quartieri degradati
• predisporre PGT che prevedano dal 40 al 70% di Erp (le Legge 167 non è stata abolita)