Nasce l’atlante delle stragi nazifasciste

smuraglia
Storico accordo fra Italia e Germania: nasce l’atlante delle stragi nazifasciste
Il progetto coinvolge anche l’Anpi e il ministero degli Esteri tedesco. “Chiederemo conto dei crimini di cui si macchiarono le Ss e la Wehrmacht e dei documenti scomparsi sulla Repubblica di Salò”
Italia e Germania fianco a fianco per ristabilire la verità storica e le responsabilità giudiziarie di quanto avvenne nell’ultima fase della Seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1945: ha preso il via con un seminario organizzato a Milano, città Medaglia d’oro della Resistenza, il progetto biennale promosso dall’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia e dall’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia: l’obiettivo è la pubblicazione di un atlante delle stragi nazifasciste perpetrate ai danni della popolazione civile nel nostro Paese. Un’iniziativa finanziata dal ministero degli Esteri della Repubblica federale di Germania e nata su suggerimento di una commissione congiunta di storici italiani e tedeschi.

“Non devono rimanere strascichi di odio tra i popoli, tanto meno tra quelli fondatori dell’Unione europea, ma questo è possibile solo se a ciascuno vengono attribuite le responsabilità delle azioni che ha commesso – spiega Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’Anpi – Ciò non significa solo chiedere conto ai tedeschi dei crimini di cui si macchiarono le Ss e la Wehrmacht, ma anche spingere il governo italiano a spiegare perché tanti documenti relativi ai militanti della Repubblica di Salò siano scomparsi per anni, salvo ricomparire quand’era ormai troppo tardi. La commissione parlamentare istituita per affrontare questi temi ha terminato il proprio lavoro nel 2006, ma senza riferire nulla in aula. Bisogna far luce su molti punti”.

Il progetto vuole censire le stragi ai danni di civili italiani compiute dalle forze armate del Terzo Reich e dai militari della Repubblica sociale italiana. Dopo settant’anni, è ancora difficile tracciare un quadro preciso della situazione e il bilancio della guerra partigiana oscilla tra le 10mila e le 15mila vittime civili. “Sarà una ricerca basata su molteplici fonti: utilizzeremo i dati raccolti dai gruppi di lavoro costituiti dagli atenei delle regioni italiane più colpite dalle stragi e la banca dati della Commissione storica italo-tedesca, ma anche le indagini effettuate
all’epoca dagli Alleati e gli atti della commissione parlamentare d’inchiesta della XIV legislatura – continua Paolo Pezzino, il docente dell’università di Pisa a capo del comitato scientifico che realizzerà l’atlante – Tra due anni avremo un sito web e una pubblicazione che daranno conto degli episodi di macro e micro violenza di cui fu vittima la popolazione italiana, con l’identificazione di chi commise quelle atrocità”.

Fonte: La Repubblica