Muore l’Italia più bella


E’ un’Italia bellissima quella che precipita con il Boeing 737 Max dell’Ethiopian airlines, sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Sono 157 le vittime di questo disastro, 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio.

Non si salva nessuno. Le vite di tutti loro avevano di certo qualcosa di speciale. E sarebbe giusto cercare ciascuna luce, riaccenderle tutte, ad una ad una. Ma a noi è capitato di guardare da vicino l’esistenza delle otto vittime italiane e vedere che quelle vite erano davvero preziose, tutte spese per l’impegno, tra solidarietà, volontariato, cultura. Erano, appunto, bellissime, indispensabili.

I loro ultimi attimi li raccontaGiampaolo Cadalanu, partito per l’Etiopia alla ricerca di un perché sulla morte di Sebastiano Tusa, l’archeologo di fama, Carlo Spini, Gabriella Vigiani e Matteo Ravasio, della onlus bergamasca Africa Tremila, Paolo Dieci, presidente del Cisp (per lo sviluppo dei popoli) e Link 2007, Virginia Chimenti, Pilar Buzzetti e Rosemary Mumbi, funzionarie del World Food Programme. 

Il presidente Mattarella ha detto: “Bisogna essere riconoscenti”. E’ così. 

La Repubblica