Il tramonto dell’affitto: i proprietari di case preferiscono b&b e portali web
Cresce la domanda di immobili in locazione, ma cala l’offerta. Immobiliare.it: “Il business ha perso appeal nella sua forma tradizionale di contratti a lungo periodo: ora si preferisce convertire gli immobili in B&B o darli in affitto per periodi brevi, come l’Expo di Milano”. La classifica delle città più care
MILANO – Cresce la domanda di case in affitto, mentre si contrae significativamente l’offerta. Ciononostante, continua la discesa dei prezzi anche se tutto sommato si può parlare di ‘tenuta’. E’ questa la fotografia scattata dall’Ufficio studi di Immobiliare.it al settore delle locazioni. Gli esperti del portale notano che “gli italiani non hanno mai visto con piacere l’idea di mettere in affitto il proprio patrimonio immobiliare e negli ultimi mesi questa diffidenza sembra aumentata: l’offerta di immobili in locazione ha subito un significativo calo annuale, pari a circa il 7% rispetto a febbraio 2014”.
“La locazione è un business che ha perso molto appeal, perlomeno nelle sue forme tradizionali di lungo periodo – commenta in una nota Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it -. Dove possibile, si punta alla conversione in case vacanza e b&b o altre forme di affitto breve, come quelle che vedremo a Milano per l’Expo”. Il pensiero vola allora anche a quelle forme di ‘messa a reddito’ degli immobili che si sono sviluppate sul web, dove proliferano i portali che permettono di mettere anche in affitto per pochi giorni una casa con estrema semplicità.
I dati dicono che, a dispetto di una contrazione del numero di immobili disponibili in locazione, rispetto a febbraio 2014 le richieste di immobili in affitto sono cresciute del 9,9%. A trainare questo rinnovato interesse nei confronti della casa in locazione sono le domande provenienti dal Centro Italia (+11,9%) – mentre al Nord crescono del 9,1% e al Sud dell’8% – e quelle che arrivano dalle città più piccole (con meno di 250mila abitanti: +12,3%, contro il +8,5% delle città più grandi).
Complice una contrazione della disponibilità degli immobili, i prezzi richiesti tengono e, rispetto a febbraio 2014, i dati dell’ultima rilevazione sono più bassi, mediamente, solo del 2,1%. Non tutta l’Italia registra lo stesso andamento: i cali più forti sono in Abruzzo (-13,4%), Molise (-8,9%) e Friuli Venezia Giulia (-5,8%). Molte sono le regioni in cui si rilevano variazioni minime, mentre crescono i numeri in Sardegna (+8,9%), Calabria (+3%) e Piemonte (+1%). Il canone d’affitto mensile medio per metro quadro, in Italia, è pari a 8,39 euro: servono, quindi, circa 670 euro per affittare un appartamento da 80 metri quadri. A livello regionale, è il Lazio la regione con gli affitti mediamente più cari: 11,82 euro per metro quadro; segue a stretto giro il Trentino Alto Adige, con 11,28 euro per metro quadro e, in terza posizione, la Lombardia (10,23 euro per mq). Fanalino di coda la Calabria, con 4,68 euro per metro quadro.
“Ma quali sono le città più care d’Italia per i canoni di locazione?” si chiede ancora il portale. “Se per i prezzi di vendita è Roma a guidare la classifica, in questo caso Milano si prende la rivincita: servono circa 600 euro per affittare un monolocale, e fino a 1.200 euro per un trilocale. Nella capitale bastano, mediamente, 550 euro per un monolocale e tra 900 e 1.050 euro per un trilocale. Nella top ten troviamo, a seguire, Firenze (dove un trilocale ad esempio costa tra 600 e 870 euro al mese), Bolzano, Napoli e poi, con prezzi allineati, Siena, Pisa, Trento, Bologna e Como”.
Per vedere le classifiche prego cliccare:
http://www.repubblica.it/economia/2015/03/13/news/affitti_domanda_prezzi_case-109422797/
fonte: la Repubblica Milano