Non è il solito slogan, allo stato attuale garantire un’assistenza degna di questo nome in molti ospedali milanesi è quasi impossibile. A fronte di una situazione già pesante provocata da una dissennata politica di blocco della sostituzione del personale cessato, si sono aggiunti due elementi che hanno ulteriormente aggravato tale situazione: la auspicata nuova attenzione al rispetto della normativa sui riposi e la implementazione della riforma del sistema socio-sanitario lombardo. Il rispetto della corretta distribuzione dei riposi ha evidenziato la necessità di un incremento del personale, alla quale Regione Lombardia oppone resistenze nonostante le richieste delle Aziende che hanno agito con notevole ritardo. L’arrivo (pretenzioso e frettoloso) della riforma ha inoltre creato non indifferenti problemi di coordinamento e organizzazione, generando confusione ed incertezza in molti servizi soprattutto delle ATS (ex ASL) ma anche delle ASST (ex AO). Il risultato finale del combinarsi di questi fattori è che negli ospedali e nei servizi sanitari abbiamo personale sempre più anziano (per il blocco delle sostituzioni), demotivato (per il blocco dei contratti ormai da 7 anni) e stanco (per i numerosi turni supplementari richiesti dalla carenza). Il sistema rischia di non reggere, sono a rischio la sicurezza dei lavoratori e delle cure fornite agli utenti. È assolutamente necessario un intervento urgente e straordinario di investimenti da parte di Regione Lombardia (che non sembra aver colto appieno la gravità del momento) per porre rimedio a questa situazione che rischia di veder collassare il Sistema Sanitario Regionale. Se nella I classe del “SSR Titanic Lombardia” si balla e l’orchestra continua a suonare, dalla III classe delle corsie ospedaliere l’iceberg è perfettamente visibile.
Bisogna cambiare rotta, FATE PRESTO.
CGIL, CISL e UIL