Oggi a Milano Renzi presenterà le sue idee per il dopo Expo. Ha gentilmente voluto anticipare a mezzo stampa le sue ipotesi di lavoro concordate a Genova, Torino e Trento ma senza nessuna consultazione con il comune di Milano, con la regione Lombardia e con l’Università Statale che per l’uso delle aree aveva delineato un progetto ambizioso e coraggioso.
Se questo delle decisioni calate dall’alto è il metodo che Renzi intende perseguire, pensiamo che il percorso sarà più difficile e che i progetti non riusciranno a vedere la luce stretti in una competizione istituzionale pensata per dare lustro alla figura di Renzi e non per dare risposte concrete ad una delle zone più competitive d’Europa. Area che al suo interno racchiude risorse e capacità sufficienti per un dialogo con tutte le istituzioni del Paese, comprese le eccellenze presenti a Genova, Torino e Trento.
Non stupisce che il manager Sala abbia già dato il suo assenso alla proposta del governo: è esattamente quello che ci si aspetta da lui, prono alle idee di Renzi.
Stupisce che lo abbia fatto da AD di EXPO SPA dove è pagato per rappresentare anche il comune di Milano e la regione Lombardia.
Stupisce che lo abbia fatto in quanto pare intenzionato a scappare dalla gestione del dopo-expo ben prima della presentazione dei bilanci reali e definitivi non assumendosi responsabilità per le molte criticità aperte (ad esempio su chi pagherà i costi delle bonifiche passati da 6 a 72 milioni di euro) e magari operando per coprire le magagne nel nuovo ruolo a cui il governo lo ha nominato nel Cda di CDP.
Il riuso dell’area Expo può costituire una grande occasione per lo sviluppo dell’area metropolitana e della regione lombardia. Comune e Regione devono essere protagonisti valorizzando le risorse e le competenze che sui nostri territori abbondano. Un grande progetto come questo deve poter contare sulla leale collaborazione del governo in un piano di proficua sinergia tra tutte le istituzioni.
Milano può farlo e lo ha dimostrato: non ci servono Consoli calati dall’alto e nemmeno che questa occasione si sprechi per farla diventare un palco per il Presidente del Consiglio, ormai abituato a comunicare a slides e a tweet che durano il tempo di un titolo di giornale. Servono idee e risorse, non slide e battute.
Chiara Cremonesi – Coordinatrice Sel Lombardia
Anita Pirovano – Coordinatrice Metropolitana Sel Milano