Milano, chiuse le indagini su Maroni. Il pm: “Favorì la donna con cui aveva una relazione affettiva”
La Procura verso la richiesta di rinvio a giudizio del governatore lombardo: “Fece pressioni su Expo per far avere un soggiorno di lusso a Tokyo a Maria Grazia Paturzo e una consulenza all’altra collaboratrice Mara Carluccio”. Se condannato il presidente della Lombardia dovrebbe lasciare per la legge Severino
di EMILIO RANDACIO
La Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta a carico del governatore lombardo Roberto Maroni. L’esponente leghista è accusato di 319 quater, secondo comma, per avere, nel maggio 2014, esercitato pressioni sui vertici Expo per fare ottenere un biglietto in business e un soggiorno in un albergo pluristellato di Tokyo (costo di circa 6.000 euro), a Maria Grazia Paturzo. Secondo il pm Eugenio Fusco, Maroni era legato alla donna “da relazione affettiva”.
A Maroni e al compagno di Partito, il neo eletto presidente di Ferrovie Nord Andrea Gibelli, gli investigatori del Noe, questa volta, contestano la turbata libertà di incanti, per aver fatto ottenere una consulenza da 30 mila euro a Mara Carluccio, senza indire una gara pubblica. Uno dei due reati contestati al governatore lombardo, l’induzione indebita a dare o promettere, è compreso nella legge Severino che disciplina la sospensione e la decadenza dalle cariche pubbliche. Nel caso di una condanna di primo grado, Maroni potrebbe dover lasciare la carica di governatore.
“Era ora, finalmente dopo un anno di indagini si chiude, se per una sciocchezza come questa ci vuole un anno, poveri noi. Detto questo, io sono tranquillissimo, non ha mai fatto pressioni in vita mia per nessuno, per i miei figli, amici o parenti”. Questo il commento di Maroni alla chiusura delle indagini a suo carico.
@randacio
fonte: la Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/06/03/news/maroni-115948620/?ref=HREC1-4