Prima la politica per Milano Metropolitana. Il successo di Expo2015 ha messo in evidenza la straordinaria capacità e la responsabilità di Milano e della sua area metropolitana nell’accettare e vincere anche le sfide più difficili, grazie alla collaborazione tra Istituzioni e società civile e alla convergenza operativa tra pubblico e privato.
Si tratta di un’esperienza che non solo ha dato un importante contributo a un forte rafforzamento della sua proiezione internazionale, alla ripresa economica e alla creazione di un rinnovato clima di fiducia dell’Italia intera, ma che rappresenta anche una preziosa indicazione sul come procedere nel rinnovamento istituzionale.
Un contributo rilevante, in questa direzione, è venuto dall’Amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Giuliano Pisapia che, come precondizione del sua agire politico e amministrativo, ha indicato la strada del dialogo nella trasparenza tra tutti i soggetti interessati al bene della Città.
E’, tuttavia, opinione ormai largamente condivisa che lo scenario strategico in cui operare sia rappresentato dall’area metropolitana, intesa come spazio di funzioni strategiche e non solo come spazio amministrativo-istituzionale, gravato dagli attuali limiti costitutivi.
Milano e, più in generale, la Città e l’Area Metropolitana, infatti, hanno ripreso a funzionare come locomotiva del Paese, dimostrando che sviluppo e legalità possono procedere di pari passo.
Per consolidare questo ruolo, assieme agli aspetti di natura istituzionale (elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitani, decentramento) sono, tuttavia, necessarie due condizioni sostanziali:
1) una significativa autonomia fiscale in prospettiva e il flusso certo e continuativo nell’immediato di risorse finanziarie proveniente dal governo centrale;
2) autonomia organizzativa e autonomia decisionale nella collocazione delle risorse in base alle proprie esigenze e priorità.
In questo momento, in larga misura, queste condizioni risultano fortemente insufficienti nel governo delle grandi aree urbane, e ancor più per un’ area autenticamente metropolitana come quella milanese e, di conseguenza, vanno assunte e rivendicate con forza dalle forze politiche e sociali del territorio, a partire da chi ha già dimostrato di saper autorevolmente ben governare la città, nei confronti del Governo centrale e, soprattutto, della Regione Lombardia, il cui potere concorrenziale rischia di soffocare nella culla la nuova realtà istituzionale.
Milano e la sua area metropolitana già oggi, in diversi campi, competono a livello internazionale in una posizione di preminenza. Si pensi al settore della moda e del design o a diversi campi della ricerca scientifica, tra cui quella biomedica. Settori sui quali, però, altre capitali europee e mondiali stanno significativamente investendo per attrarre non solo investimenti e nuovi business, ma soprattutto per facilitare l’insediamento di competenze creative e scientifiche avanzate.
Milano città a differenza di altre realtà del Paese, anche grazie al lavoro della Giunta guidata da Giuliano Pisapia, ha affrontato la lunga e durissima crisi contenendone i costi sociali e tenendo aperte le prospettive di sviluppo. Oggi, come Città metropolitana deve poter gestire con più autonomia e tempestivamente la sfida nell’interesse dell’intero Paese.
Milano è, infatti, una capitale internazionale che travalica non solo i confini amministrativi, ma si diffonde su almeno tre regioni. Una delle aree urbane più dense del continente e del mondo, in cui si concentrano reti materiali e immateriali. Sul piano produttivo la Grande Milano è divenuta compiutamente una economia della conoscenza e dell’informazione, in grado di assumere un ruolo storico di snodo tra Europa, Mediterraneo e nuovi mercati internazionali, costituendo lo snodo di una rete per diversi flussi di connessione tra queste macro aree e non solo per quelli in entrata e in uscita dall’Italia.
Inoltre, andranno ricercate altre, concrete alternative facendo leva sulla comprovata responsabilità civile e sociale dei cittadini della Grande Milano, rafforzando in tal modo anche l’importante impegno, già in campo, della cosiddetta ‘cittadinanza attiva’ attraverso l’adozione di forme istituzionalizzate di partecipazione dei cittadini al processo decisionale della Pubblica Amministrazione.
Assumendo a pieno titolo il principio di sussidiarietà, nella consapevolezza che non tutto, pur essendo di interesse pubblico, può e deve essere fatto dallo Stato nelle sue diverse articolazioni, andranno anche ricercate inedite forme di collaborazione pubblico-privato, non circoscritte solo a interventi di solidarietà sociale.
E’, dunque, a partire da questi contenuti politico-programmatici che va affrontato il confronto per la scelta del candidato sindaco di Milano. Senza preventive preclusioni, va ricercata la persona, uomo o donna, più adatta e capace nel farsi carico delle responsabilità politico-amministrative che quegli straordinari obiettivi comportano.
Al confronto, deve però affiancarsi l’iniziativa politico-amministrativa dell’amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Giuliano Pisapia. Sul dopo Expo, infatti, vanno già prese decisioni strategiche nelle prossime settimane, pena il vanificare o quantomeno compromettere il successo e la credibilità acquisite a livello internazionale con Expo 2015.
Ai Milanesi chiediamo di rinnovare fiducia a una proposta che ha saputo ben governare e rinnovare i modi del fare politica per consentire di portare avanti il lavoro avviato e dare risposte anche a problemi che, soprattutto per mancanza di risorse e tempo, non si è riusciti ad affrontare.
Il futuro è già incominciato. Non interrompiamolo.
Riccardo Alberti, collaboratore del Sindaco metropolitano, Stefania Amato, Gabinetto del Sindaco, Piero Bassetti, presidente Global & Locus, Luca Beltrami Gadola, direttore di Arcipelago Milano, Daniela Benelli, assessore alla Casa, Demanio, Area metropolitana del Comune di Milano, Chiara Bisconti, assessore al Benessere, Qualità della vita,Sport e Tempo libero, Tutela degli animali, Verde del comune di Milano, Aldo Bonomi, sociologo, Maurizio Carrara, presidente Pio Albergo Trivulzio, Paolo Casarin, Pasquale Cioffi, manager, Luigi Colombo, avvocato, Natale Comotti, consigliere comunale di Milano, Alessia Corradini, esperta in marketing territoriale, Franco D’Alfonso, assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo e Servizi civici del Comune di Milano, Giacomo D’Alfonso, studente universitario, Ada Lucia De Cesaris, avvocato, Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, Franco Di Muro, consigliere CdZ 6 Milano, Andrea Fanzago, Vice presidente Consiglio Comunale di Milano, Fabrizia Gallicola, impiegata, Jacopo Gandin, Gabinetto del Sindaco, Emilio Genovesi, imprenditore, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Mattia Granata, docente Università degli Studi di Milano, Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, Volontariato del Comune di Milano, Maria Grazia Guida, direttore Casa della Carità, Milano, Cristina Jucker, giornalista, Gad Lerner, giornalista, Ilaria Li Vigni, avvocato, Antonella Loconsolo, vicepresidente CdZ 9 Milano, Paolo Lombardi, manager, Riccardo Lo Schiavo, business analyst, Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, Ambiente, metropolitane, Acqua pubblica, Energia, Ezio Marra, facoltà di Sociologia Università di Milano Bicocca, Alberto Martinelli, preside emerito di Scienze Politiche Università degli Studi di Milano, Sergio Meazzi, vicepresidente commissione Sport e Pari opportunità CdZ 6 Milano, Giuseppe Merlo, manager e civico, Gabriele Nissim, presidente Gariwo, Franco Origoni, architetto, Fulvio Palmieri, Presidente Ricerche Italia, Federico Parea, Segreteria nazionale PSI, Stefano Pareglio, docente universitario, Silvana Pasini, Vice Presidente Fondazione Scuole Civiche Milano, Dorina Perego, insegnante in quiscenza, Maurizio Pezzotti, già assessore Comune di Gaggiano, Luciano Pilotti, docente universitario, presidente Arexpo, Fabio Pizzul, Consigliere Regione Lombardia, Lia Quartapelle, deputato, Patrizia Quartieri, consigliere comunale di Milano e consigliera delegata città metropolitana, Maria Grazia Riva, presidente laurea specialistica di pedagogia Università Milano Bicocca, Ennio Rota, medico, Vincenzo Sabatino, coordinamento ALMED Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Sara Cristina Scarpino, esperto fiscale, Anna Scavuzzo, consigliere comunale di Milano e consigliere metropolitano delegata ad Ambiente, Agricoltura, Parchi di interesse metropolitano e Politiche giovanili, Mattia Stanzani, consigliere comunale di Milano, Elisabetta Strada, capogruppo Lista Milano civica x Pisapia, Bruno Tabacci, deputato, Elena Tagliaferri, consigliere CdZ 7 di Milano, Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il lavoro, Moda, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano, Ermanno Tritto, coordinatore segreteria Assessore Casa, Demanio, Area metropolitana del Comune di Milano, Aldo Tropea, dirigente scolastico in quiscenza, Sergio Vicario, imprenditore
Al De Amicis, martedì 17 sera, complessivamente circa 150 persone si sono ritrovate per discutere di idee e programmi per affrontare la sfida elettorale della prossima primavera per l’elezione del Sindaco di Milano, che sarà anche Sindaco della Città Metropolitana, e per il rinnovo del Consiglio
Comunale.
Alla base della discussione il documento, che ha come primo firmatario Piero Bassetti, sottoscritto trasversalmente da esponenti di tutte le componenti partitiche e civiche di centrosinistra attualmente presenti nella Giunta guidata da Giuliano Pisapia, oltre che da diverse decine di cittadini con caratteristiche analoghe a quelle dei promotori politico-istituzionali.
Tutte persone diversamente impegnate nel dare continuità alla coalizione attualmente guidata da Giuliano Pisapia e a individuare nuove priorità e nuovi progetti da sviluppare, che sono, però, assolutamente consapevoli che nessuna componente, più o meno strutturata, è autosufficiente per vincere la prossima sfida elettorale.
Il dibattito ricco di contributi e suggerimenti migliorativi al documento, ha confermato il carattere strategico delle priorità individuate, a partire dall’impegno politico per dotare la città metropolitana e Milano di ampia autonomia finanziaria e di poteri, oltre che di una più diffusa e meglio organizzata partecipazione dei cittadini.
Come recita l’incipit del documento: Il successo di Expo2015 ha messo in evidenza la straordinaria capacità e la responsabilità di Milano e della sua area metropolitana nell’accettare e vincere anche
le sfide più difficili, grazie alla collaborazione tra Istituzioni e società civile e alla convergenza operativa tra pubblico e privato.
Per consolidare questo ruolo, è scritto nel documento, assieme agli aspetti di natura istituzionale (elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitani, decentramento) sono, tuttavia, necessarie due condizioni sostanziali:
1) una significativa autonomia fiscale in prospettiva e il flusso certo e continuativo nell’immediato di risorse finanziarie proveniente dal governo centrale;
2) autonomia organizzativa e autonomia decisionale nella collocazione delle risorse in base alle proprie esigenze e priorità.
Senza risorse e poteri autonomi, la proiezione internazionale di Milano e il suo ruolo di locomotiva nello sviluppo e nella modernizzazione del Paese restano solo degli strumenti di propaganda o materiali per un libro dei sogni, difficilmente utilizzabili per vincere la sfida elettorale. La proposta, per dare slancio e prospettive a Milano e alla Città metropolitana, va sicuramente meglio dettagliata e confrontata con l’intero schieramento di centrosinistra milanese, ma è fuori di dubbio che le eventuali alternative debbano essere messe in campo già nel confronto tra i diversi candidati alle primarie e, magari, anche prima.
Al dibattito, deve però affiancarsi l’iniziativa politico-amministrativa dell’amministrazione comunale guidata da Giuliano Pisapia. Sul dopo Expo, infatti, vanno già prese decisioni strategiche nelle prossime settimane, pena il vanificare o quantomeno compromettere il successo e la credibilità acquisite a livello internazionale con Expo 2015.
Anche per questo il confronto di merito sul futuro della Milano Metropolitana, avviato dai firmatari del documento che si sono ritrovati al De Amicis, non può subordinarsi ad altri processi decisionali in corso, ma deve procedere di pari passo con la scelta, senza veti preventivi, del candidato sindaco del centrosinistra.
E’ auspicabile che altre proposte e visioni vengano messe in campo, come in parte già avvenuto sui giornali nei giorni immediatamente successivi all’incontro del De Amicis, perché così si potrà meglio ricercare una sintesi e la massima unità possibile delle forze che nel 2011 avevano riconsegnato Milano al centrosinistra.