Milano: nasce il museo etrusco

Milano, nasce il museo etrusco: il progetto dell'archistar Cucinella per ospitare 700 vasi

Il progetto del nuovo museo – immagine tratta da La Repubblica

Milano, nasce il museo etrusco: il progetto dell’archistar Cucinella per ospitare 700 vasi

In corso Venezia saranno esposti i reperti del periodo che va dal IX al VI secolo a.C. Appartengono alla famiglia Rovati che li ha acquisiti in Svizzera. La sede espositiva sarà fatta di cupole che ricordano le tombe dell’epoca. Apertura prevista: Natale 2018

di TERESA MONESTIROLI

A Natale 2018 Milano avrà in regalo un nuovo museo. Lo storico Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, in corso Venezia 52, riaprirà al pubblico per ospitare una straordinaria collezione di reperti etruschi acquistata di recente dalla famiglia Rovati – imprenditori discendenti da quel Luigi Rovati che negli anni Sessanta fondò la casa farmaceutica Rottapharm – da un mercante svizzero e fatta rientrare in Italia. “Una grande operazione di filantropia – spiega la sovrintendente Antonella Ranaldi – una straordinaria raccolta di 700 vasi etruschi del periodo arcaico di bucchero e impasto risalenti al periodo fra il IX e Il VI secolo a. C.”

I lavori di riqualificazione del palazzo, il cui giardino è tutelato da un vincolo della sovrintendenza, sono stati affidati all’archistar Mario Cucinella. “Sarà un restauro conservativo per la parte nobile del palazzo – spiega Cucinella – in cui manterremo in parte anche le modifiche apportate negli anni Settanta da Luigi Perego, mentre per il sotterraneo, dove il museo si svilupperà, abbiamo pensato a delle cupole in pietra che ricordano le tombe etrusche. Uno spazio contemporaneo e altamente tecnologico che permetterà allo spettatore di entrare nella parte narrativa dell’esposizione”.

Il museo, che occuperà circa 1.500 metri quadrati, si svilupperà dunque su tre piani. L’ingresso sarà dedicato all’accoglienza con la biglietteria, la caffetteria e il bookshop; sottoterra sarà esposta una parte della collezione in spazi ipogei ad alta tecnologia, in particolare quella dedicata ai corredi funebri; al primo piano l’altra parte della collezione, nelle sale che conserveranno il fascino di un tempo; mentre il secondo piano ospiterà una biblioteca, una sala conferenze e una per i laboratori dei ragazzi.

fonte: La Repubblica