L’articolo “Chiude Milano-Metropoli: un pugno nello stomaco del Nord Milano” postato il 4 febbraio è di gran lunga il più letto del nostro sito. Un’attenzione che merita riflessione. Nell’articolo abbiamo descritto le azioni materiali realizzate da questa Agenzia pubblica di promozione dello sviluppo locale (e dalle sue due controllate) sul nostro territorio e ricordato i numeri concreti ottenuti sia in termini di imprese insediate che di nuovi assunti. Forse è bene ricordare anche le azioni “immateriali” ma per questo non meno determinanti realizzate da questa realtà. La redazione del Piano Strategico del Nord Milano che ha permesso di ragionare in termini di futura città metropolitana policentrica. L’organizzazione della Missione OCSE che diede un autorevolissimo avvio della reindustrializzazione delle aree dismesse. La collaborazione con l’Unione Europea culminata con l’incontro ufficiale a Bruxelles con l’allora Commissario Mario Monti. Il contributo alla realizzazione nelle nostre città dei Piani Regolatori dei tempi e degli orari e delle Agende 21 che hanno contraddistinto una indimenticabile stagione di partecipazione. Nonostante la scialba ed inconcludente stagione seguita alla vittoria del centrodestra alla Provincia di Milano (con tanto di meschina azione di vassallaggio nei confronti di queste società)abbia condotto alla scandalosa decisione di liquidare tutto crediamo che questa vicenda meriti più attenzione e rispetto da parte delle istituzioni locali. Sarebbe bello assistere ad una seduta congiunta dei Consigli comunali delle nostre città. Una seduta straordinaria aperta al contributo dei tanti “nordmilanesi” che vissero da protagonisti questi eventi, partendo dagli ex operai Falck e delle altre grandi fabbriche sestesi senza la cui azione sindacale e di “lobby democratica” nulla si sarebbe potuto fare.