Milano. Consiglio Metropolitano: PD ricorre al TAR?

NOSTRO SERVIZIO Brindisi amaro del PD dopo la grande vittoria del centrosinistra (57% dei voti) nell’elezione del primo Consiglio metropolitano milanese.
Amaro nonostante la maggioranza assoluta dei consiglieri di centrosinistra (14 su 24 oltre al sindaco Pisapia).
Amaro perchè i resti che hanno assegnato alla lista promossa dai radicali un secondo consigliere deludendo la speranza della lista del centrosinistra di conquistarne 15 (leggi nostro precedente articolo).
Amaro perchè pur avendo i numeri per eleggere 14 consiglieri ne ha eletti “solo” 10 a causa dell’astuzia con cui SEL (2 eletti) PRC (1 eletto) e Liste civiche di sinistra (1 eletto) hanno concentrato il voto con una tattica, illustrata in un nostro “vecchio” articolo, riuscita perfettamente: tutti i non eletti del centrosinistra sono del PD.
Amaro perché la minoranza del Partito ha escluso dal Consiglio alcuni renziani di primo piano come la consigliera di Milano Anna Scavuzzo.
Un calice amaro che il PD rischia di mandare di traverso con atti che parrebbero rasentare l’autolesionismo.
La stampa riporta presunte accuse a Giuliano Pisapia reo di aver votato il sellino Pietro Mezzi invece che astenersi nella preferenza e l’intenzione di ricorrere al TAR contro il conteggio delle preferenze.
Questa polemica rischia di indebolire l’immagine del “compagno” sindaco della più grande città metropolitana d’Italia, alla vigilia delle elezioni per il secondo mandato.
Il ricorso ipotizzato appare di difficile comprensione ed inutile in quanto tutti i 4 consiglieri non PD risultano tra i primi eletti della lista.
Come giornale on line dell’hinterland milanese ci auguriamo che il più grande Partito del centrosinistra eviti polemiche e ricorsi e si impegni a fondo nell’ambizioso obiettivo di dare degna risposta alle grandi attese che accompagnano la nascita della città metropolitana.
Angelo Gerosa