Milano: il Comune si organizza per l’Expo

Leonardo e Giotto, i mosaici di Pompei e i dinosauri: Milano si mette in mostra per l'Expo

L’Uomo vitruviano di Leonardo 

Leonardo e Giotto, i mosaici di Pompei e i dinosauri: Milano si mette in mostra per l’Expo

Ventisei gli appuntamenti organizzati dal Comune, distillati in 15 spazi museali che sognano di superare così ogni record di pubblico in concomitanza con l’Esposizione universale

di CHIARA GATTI

Da Giotto a Leonardo, dai mosaici di Pompei all’architettura radicale, dai dinosauri predatori alle sculture dell’Africa nera. Grandi nomi e macro-temi, eventi pop ed esposizioni rigorose. Fra storia, arte, scienza, design e fotografia, sembra che il panorama delle prossime mostre (26 in tutto) a Milano incontrerà i gusti di tutti. A 100 giorni esatti dall’inaugurazione di Expo, il sindaco Giuliano Pisapia e l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno, hanno presentato a Palazzo Reale, un calendario più ricco di una cena di gala. Ventisei gli appuntamenti organizzati dal Comune, distillati in 15 spazi museali che sognano di superare così ogni record di pubblico.

A giudicare dal boom di visitatori registrati alle ultime mostre (Segantini ha chiuso domenica con oltre 200mila ingressi) le premesse ci sono tutti. E sentire Pisapia, «il nuovo palinsesto sarà la chiave per rendere Milano ancora più internazionale, una città capace di lanciare messaggi di pace e di cultura». Dietro il tormentone allegro, slogan degli eventi, che gioca con il prefisso “Be” (dall’inglese essere) e lo declina in sei parole coinvolgenti – Be-ginning, Be-loved, Be-long, Be-side, Be-yond e Be-lieve – ecco allora le date da mettere in agenda. A cominciare da marzo e dalla mostra che proprio Palazzo Reale dedica alla Milano dei Visconti e degli Sforza, con una carrellata di 300 oggetti, testimoni del gusto impeccabile di un’epoca cortese.

Giusto antefatto per l’arrivo, a stretto giro di boa, del “big show” riservato a Leonardo che da metà aprile sfoggerà un centinaio di disegni, di cui 30 usciti dalla collezione della Regina d’Inghilterra, e una decina di capolavori blasonati, compreso L’Uomo vitruviano, concesso dalle Galleria dell’Accademia di Venezia. Rispetto alle notizie confermate a inizio anno, oltre al genio di Giotto, il primo pittore internazionale del medioevo europeo, alla riscoperta (alla Gam) di Medardo Rosso, l’impressionista italiano che catturò la luce e l’aria nella scultura, o all’apertura dell’atteso (anche troppo) Museo delle Culture con un tandem di rassegne dallo stile etno(chic), “Africa” e “Mondi a Milano”, le novità sono altre. Il programma finalmente svelato del Pac, il Padiglione d’arte contemporanea. Per la verità deludente. Alternerà una mostra sulla pittura cinese d’ultima generazione con una retrospettiva del fotografo inglese David Bailey, icona della Swinging London, gentilmente imposto dallo sponsor (Tod’s).

Meglio la zoomata sulla storia del Superstudio, il gruppo di architetti fiorentini che hanno reinventato lo skyline degli anni Settanta. Iper-classiche le proposte di gemellaggio fra il Comune e la Pinacoteca di Brera, che offrirà un approfondimento sul celebre Bacio di Hayez e ospiterà, per la prima volta, accanto allo Sposalizio della Vergine di Raffaello il suo modello ideale, Lo Sposalizio del Perugino, due maestri a confronto. Da non perdere (oltre alla guida che aiuta a orientarsi) la mostra ideata per l’estate – sempre a Palazzo Reale – dalla Fondazione Trussardi, “La grande madre”, omaggio al mito (molto italiano) della mamma, in un Novecento globale, passato dai complessi di Edipo alle lady di ferro del femminismo militante. Il taglio è antropologico. Le opere, tutti capolavori del secolo breve.

fonte: la Repubblica Milano

http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/20/news/leonardo_e_giotto_i_mosaici_di_pompei_e_i_dinosauri_milano_si_mette_in_mostra_per_l_expo-105371275/