Milano censisce gli edifici inutilizzati

Aree di cantiere dove i lavori si sono interrotti a causa della crisi economica, ma anche immobili abbandonati senza un valido progetto di recupero. Sono queste le principali caratteristiche dei siti individuati in tre anni da Palazzo Marino, grazie a un’attività di monitoraggio che ha coinvolto anche associazioni e privati cittadini. E la mappatura degli immobili privati inutilizzati e in stato di degrado, rappresenta – nelle intenzioni del Comune – una prima fase conoscitiva di un lavoro più ampio di analisi del territorio cittadino, con la finalità di rigenerare e ricucire il tessuto urbano, della città esistente.
L’elenco degli edifici è stato composto a partire dalle rilevazioni effettuate da Associazioni ed Enti presenti sul territorio, ed ha portato alla realizzazione di una prima banca dati, in continua evoluzione ed aggiornamento anche sulla base delle segnalazioni dei Consigli di Zona e dei cittadini e passibile, per tanto, di integrazioni e/o modifiche. L’elenco è stato suddiviso in tre sottogruppi: edifici, aree edificate di grandi dimensioni e aree libere.
Il censimento rappresenta la fotografia attuale della città esistente, riportando tutte quelle situazioni che vengono percepite come stato di degrado e inutilizzo. Le situazioni, ed in particolare quelle più critiche (compresi i casi di fallimento), sono attualmente oggetto di verifica da parte degli uffici dell’assessorato all’urbanistica e edilizia privata e degli uffici della Direzione Sviluppo del Territorio , Settore Sportello Unico per l’Edilizia.
Sono compresi nell’elenco anche situazioni per le quali è già stata accertata una progettualità in corso o che sono in fase di definizione, con l’intento di monitorarne l’andamento. Laddove lo stato di degrado sia comprovato e non risultino azioni in essere o in programma per porvi rimedio, l’Amministrazione ha già avviato una procedura che prevede di contattare direttamente le proprietà per sollecitarne interventi manutentivi o di messa in sicurezza.
Il Comune ha inoltre realizzato una mappa dell’abbandono.
Per maggiori informazioni:
www.comune.milano.it