Milano, al Castello il Leonardo mai visto

Castello Sforsesco - foto dal sito de La Repubblica

Castello Sforsesco – foto dal sito de La Repubblica

Milano, il Castello riapre la sala col Leonardo mai visto: visite guidate nei mesi dell’Expo
Da maggio a ottobre il cantiere rallenterà il ritmo di lavoro per permettere al pubblico di ammirare l’importante scoperta: il disegno del Genio corre probabilmente lungo i quattro lati dell’enorme stanza

di TERESA MONESTIROLI

Nuove tracce della mano di Leonardo da Vinci emergono dai restauri in corso nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco, a Milano, tanto da far ipotizzare l’esistenza, sotto la già celebre volta di rami intrecciati, di un disegno che corre lungo i quattro lati della stanza. Uno schizzo, rimasto in attesa di essere colorato dallo stesso Leonardo, che probabilmente doveva dare allo spettatore la sensazione di trovarsi all’aperto, sotto un padiglione vegetale.

I lavori iniziati nel 2013 per proteggere dalle infiltrazioni di umidità il cosiddetto “Monocromo” (una importante pittura murale in stato di deterioramento e dipinta dal genio rinascimentale due anni dopo il Cenacolo, nel 1498) stanno riportato alla luce nuovi dettagli che permettono di ricostruire la storia di una sala martoriata nei secoli – sotto il dominio spagnolo fu trasformata in ricovero per cavalli – e che in parte Luca Beltrami riuscì a salvare alla fine dell’Ottocento scoprendo la volta alberata e affidando il restauro a Ernesto Rusca. Negli anni Cinquanta fu invece ritrovato e valorizzato il Monocromo, ma finora nessuno aveva immaginato che sotto i vari strati di intonaco potesse esserci qualcos’altro. Invece l’operazione, finanziata da A2A e da Arcus e che coinvolge oltre ai conservatori del Castello anche gli esperti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, sta dando nuovi risultati.

Nei mesi gli esperti sono riusciti a far affiorare tratti attribuibili al genio toscano: rocce spioventi, fusti di alberi, un piccolo villaggio in lontananza con un campanile che ricordano molto i particolari del paesaggio che si intravede fuori dalla finestra dietro il volto di Gesù nel Cenacolo. E se all’occhio dei profani possono sembrare disegni fin troppo semplici, per quello degli esperti invece questi schizzi sono confrontabili con il tipico “non finito” presente anche nelle grandi opere di Leonardo, dove disegni curatissimi sono accostati a tratti appena accennati.

La Sala delle Asse, che ai tempi di Leonardo dove chiamarsi Camera de’ Moroni in onore di Ludovico Sforza detto il Moro, sarà visitabile per la prima volta nei sei mesi di Expo. Ovvero quando il cantiere rallenterà il ritmo di lavoro per permettere al pubblico di ammirare l’importante scoperta grazie a un allestimento finanziato da Intesa Sanpaolo e pensato da CulturaNuova per i non addetti ai lavori. Due quinte di vetro limiteranno lo spazio della sala per permettere ai conservatori di proseguire con le indagini, ma sulla loro superficie trasparente saranno proiettati dettagli del disegno e momenti delrestauro, oltre all’ologramma di un restauratore che illustrerà i principali passaggi del ritrovamento (con sottotitoli in inglese).

Dopo l’Expo i lavori proseguiranno per capire cosa è rimasto intatto sotto l’intonaco, nella speranza di trovare quel disegno preparatorio che gli esperti si stanno immaginando: un paesaggio all’orizzonte che scorre lungo le quattro pareti a fare da sfondo, come già in altre importanti pitture di Leonardo da Vinci.

fonte: La Repubblica Milano
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/02/18/news/milano_il_castello_riapre_la_sala_col_leonardo_mai_visto_visite_guidate_per_tutto_il_periodo_expo-107630357/