Milano, una barca “spazzino” per raccogliere le alghe in Darsena
foto dal sito de La Repubblica
Il problema deriva tutto da un’eccessiva stagnazione delle acque. Perché se prima il problema non si poneva – in passato c’erano le acque dell’Olona che creavano corrente, e prima dei lavori c’era la famosa oasi-palude – adesso le correnti scarse favoriscono il proliferare di questi vegetali acquatici.
Tra Comune e Consorzio si sta ragionando sul da farsi, anche se in prima battuta la soluzione percorribile sembra essere una sola: la “barca spazzino”. “A metà luglio porteremo in Darsena una barca con tapis roulant – spiega Gianni Sgarbi del Consorzio Villoresi – che utilizzeremo per raccogliere le alghe, caricarle e insieme agli operatori Amsa compattarle e poi smaltirle. Si tratta del sistema più efficace nel breve termine ed è la soluzione che viene adottata nella maggior parte di laghi o bacini idrici che hanno lo stesso tipo di problema”.
Alla lunga però che fare? Riuscire a creare delle correnti all’interno del bacino della Darsena, a sentire i tecnici, non sembra essere cosa facile, anche se sarebbe la soluzione ottimale. Una delle opzioni potrebbe essere quella di far arrivare l’acqua dall’Olona come succedeva in passato: “Ci stiamo ragionando, ma abbiamo altri tre o quattro progetti di cui dovremo discutere con il comune dopo Expo”, aggiunge il presidente Folli. Tuttavia l’Olona è un fiume molto inquinato, mentre la Darsena è pulita: quindi si dovrebbe trovare il modo per far arrivare acqua depurata, cosa tutt’altro che immediata.
Una soluzione al problema sarebbe arrivata con le Vie d’Acqua sud, ma il progetto sembra ormai definitivamente archiviato. Altra strada percorribile è quella degli “agitatori”, ovvero pale che servono a smuovere le correnti. In Darsena ci sono già, ma non sembrano essere sufficienti a risolvere il problema delle alghe. Da escludere anche la possibilità di utilizzare alghicidi chimici.
“Niente panico, le alghe proliferano quando l’acqua ristagna e la temperatura aumenta, e ci sono in Darsena come nell’anello d’acqua di Expo. Non confondiamole con la mucillagine, che è frutto dell’inquinamento. Certo, non sono un bello spettacolo. Meglio dragarle e toglierle. Ma il fatto che in Darsena ci siano cavedani e i germani reali è la migliore dimostrazione che la situazione è del tutto normale”, spiegava ieri Paolo Galli, ricercatore di ecologia del dipartimento di biotecnologie e bioscienze della Bicocca dopo un sopralluogo in Darsena.
Mentre si cerca una soluzione, le alghe sono diventate motivo di scontro politico: “I milanesi avevano appena cominciato ad apprezzare la nuova Darsena ma ecco il degrado, l’incuria, la disorganizzazione gestionale – ha detto Mariastella Gelmini, coordinatrice di Forza Italia – . Le alghe imbarazzano milanesi e turisti. Chiedo alla Regione di fare pressioni sul Comune perché raddrizzi la zoppicante gestione della Darsena”. La replica di Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici del Comune: “Da che pulpito arrivano queste prediche! Sono loro che hanno lasciato per anni la Darsena alla stregua di un monnezzaio abbandonato. Ora che è un luogo restaurato, ripulito e vissuto, ha dei problemi che riguardano tutti i corsi d’acqua artificiali. Su cui però interveniamo in modo tempestivo ed efficace “.
fonte: La Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/07/01/news/darsena-118054094/