Forse mai nella storia di un popolo….
“Andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono
imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano
per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché
lì è nata la nostra Costituzione”. (Piero Calamandrei).
Forse mai nella storia di un popolo la Legge fondamentale della Convivenza civile e della Repubblica, dello Stato e della Società è stata, ed è, tanto amata quanto odiata.
Forse mai nella storia di un popolo la Costituzione fondante la forma repubblicana dello Stato e delle sue istituzioni è stata, ed è, tanto osannata quanto esecrata.
Forse mai nella storia di un popolo la Carta dei diritti e dei doveri si è cercato, e si cerca, di rispettarla ed attuarla con le lotte delle forze sociali e dei cittadini consapevoli ed attivi, e al contrario di violarla con sempre maggiore forza ed arroganza da parte di chi detiene il potere.
Forse mai nella storia di un popolo la Carta dei diritti e dei doveri si è cercato, e si cerca, di rispettarla ed attuarla con le lotte delle forze sociali e dei cittadini consapevoli ed attivi, e al contrario di violarla con sempre maggiore forza ed arroganza da parte di chi detiene il potere.
Forse mai nella storia di un popolo ci si accanisce, sempre da parte di chi detiene il potere, a stracciare la Legge delle leggi, scritta col sangue delle donne e degli uomini antifascisti e resistenti e partigiani, col sangue delle donne e degli uomini perseguitati e deportati per discriminazioni razziali, politiche , sociali, sessuali; scritta col sangue delle vittime della guerra mondiale, e dei caduti nel lavoro e nelle lotte sociali e sindacali.
Questo è accaduto, e accade, in Italia.
Non manca quel tanto di schizofrenia che porta nelle piazze e sui palcoscenici gli osanna alla “bellezza” della nostra Carta costituzionale, la “più bella del mondo” appunto, mentre al contrario si fa di tutto – e soprattutto da parte delle classi dirigenti – per deturparla e violarla nelle sedi del Parlamento e delle istituzioni , nell’organizzazione statuale e amministrativa, nell’economia e nei luoghi di lavoro e studio, di ricerca e formazione, nella gestione dell’informazione e della cultura, nella tutela della salute e dell’ambiente.
Non si rispettano i diritti fondamentali , anzi si persegue una politica di loro violazione e cancellazione. Non si adempiono i doveri civici, anzi si praticano illegalità e corruzione. Non solo si riducono gli spazi per la partecipazione dei cittadini alla vita civile e politica, ma si limita o si viola o addirittura si abolisce lo stesso diritto di voto.
Con Costituzione e volontà popolare, ho provato a presentare i primi cinquantaquattro articoli della Costituzione Italiana, in quanto espressione inalienabile della volontà del popolo consapevole, con uno sguardo all’Europa e al mondo. Sono quaranta strofe in forma di tanka , il metro classico della tradizione poetica giapponese che – secondo me – funziona bene anche in lingua italiana come strumento di comunicazione asciutta ed essenziale : cinque versi di 5-7-5-7-7 sillabe. Da cui, con l’eliminazione degli ultimi due versi, è nato il più famoso e diffuso haiku (tre versi di 5-7-5 sillabe).
Tre poesie – invettive , in forma libera, chiudono il libretto. Costituzione è Madre Terra, Egoismi e Razzismi , E’ il momento E’ giunta l’ora incitano ad essere liberi uguali e solidali e a difendere la Carta fondamentale e la Democrazia partecipata, esortano all’impegno civile attivo, alla liberazione da egoismi e razzismi e da tutti gli ismi possibili, alla rivoluzione culturale e civile , economica e politica, ambientale ed ecologica, pacifica e propositiva.
Giuseppe Natale Milano, 2017