Milano, morosi ma proprietari di case o con stipendi da 3mila euro: Aler smaschera i furbetti
La morosità degli inquilini delle case popolari gestite dalla società regionale ha toccato quota 150 milioni di euro. Su un’indagine condotta su 500 casi scoperti 150 abusi
di LUCA DE VITO
A lanciare l’allarme è direttamente l’Aler: la morosità degli inquilini delle case popolari gestite dalla società regionale ha toccato la quota record di 150 milioni di euro. La cifra è stata calcolata a seguito di nuove verifiche realizzate dagli uffici di viale Romagna dove si è deciso di concentrare le risorse sul recupero crediti. Numeri che sono cresciuti negli ultimi anni, stando almeno alle comunicazioni ufficiali: fino al 2013 si parlava di 80 milioni di euro di morosità. Gli inquilini non in regola sono 16mila. Ma tra questi ci sono sia i morosi incolpevoli, sia i ‘furbetti’. E da una prima indagine su 500 alloggi, incrociando le informazioni delle banche dati, risultano almeno 150 casi di morosità ingiustificata.
C’è chi dichiara di avere un sussidio da 3mila euro all’anno, ma nasconde due appartamenti di proprietà a Milano. Oppure chi dichiara 6mila euro, ma ha un lavoro dipendente con buste paga da oltre 3mila euro al mese. E ci sono anche i casi clamorosi di chi non paga le rate della casa popolare ma ha redditi immobiliari da 142mila euro. Aler ha calcolato che a causa dei morosi vengono sottratte circa il 50 per cento delle risorse, ma allo stesso tempo riconosce che le cause principali dell’aumento dei mancati pagamenti “derivano dalla crisi economica generale e dalle mancanza di assistenza da parte dei Comuni”. E se da una annuncia la possibilità di accedere a “piani personalizzati ” di rientro dal debito per gli inquilini bisognosi, assicura anche che lavorerà per “individuare i morosi colpevoli al fine di agire con fermezza e rapidità “.
Tuttavia c’è anche chi guarda con sospetto a questi numeri. “La prima domanda che viene in mente è: possibile che se ne accorgano solo adesso? – commenta Leo Spinelli del Sicet Cisl – Sembra quasi che Mm e Aler si siano messi a fare una guerra di numeri per chi crea più allarme. La verità è che il dato sulla morosità andrebbe visto con attenzione. Se ci facciamo caso è cresciuta dal 2008, anno in cui è stata approvata la legge regionale 27 con gli aumenti degli affitti. Dal fisiologico 13 per cento della morosità del 2007 siamo passati all’attuale 33 per cento “. Apprezza Giulio Gallera, sottosegretario della Regione al coordinamento di Aler Milano: “Non vogliamo tollerare più che le case popolari vengano occupate da persone che possano affittare gli alloggi su libero mercato, sottraendoli a chi ne ha realmente bisogno. Un cambio di passo generale nella gestione degli alloggi popolari lo ha segnato anche la lotta alle occupazioni abusive “.
Dal canto suo l’assessore comunale al Welfare Pierfrancesco Majorino ha fatto sapere che il Comune ha tolto “più di 600
sussidi a persone che non avevano i requisiti per averli poiché titolari di un’altra fonte di reddito”. Mentre “fino a qualche anno fa non veniva effettuato alcun accertamento sul reddito di chi presentava domanda per un sussidio, basando tutto su una mera autocertificazione. I controlli sono partiti con questa Amministrazione proprio per verificare la correttezza delle assegnazioni e hanno portato alla revoca del 20 per cento dei sussidi integrazione al minimo vitale “.
fonte: la Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/02/14/news/milano_morosi_proprietari_di_case_o_con_stipendi_da_3mila_euro_l_aler_smaschera_150_furbetti-107296729/