Primo Maggio di lotta contro lo sfruttamento – Stazione Centrale
APPELLO 1 MAGGIO
PER UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA CONTRO LO SFRUTTAMENTO
A tutte le lavoratrici e ai lavoratori,
a chiamata, precari, subordinati sotto falsa partita iva, freelance, operai della logistica, delle cooperative, insegnanti, operatori del terzo settore, GDO, dipendenti pubblici e privati, artisti, intermittenti, disoccupati, agli studenti sfruttati con l’Alternanza Scuola-Lavoro, ai ricercatori, richiedenti asilo, g2, migranti e a tutti gli esclusi e ai marginalizzati dell’area metropolitana e non.
A tutte le realtà autoorganizzate, i collettivi, i comitati, le reti di realtà cittadine, i coordinamenti territoriali, le organizzazioni sindacali e politiche conflittuali.
La crisi continua a colpire duro le fasce più deboli della popolazione e a dilagare in tutta Europa nonostante opinionisti ed esperti strombazzino a reti unificate una ripresa inesistente. L’Unione Europea ed il suo braccio armato, la troika, preparano versioni aggiornate delle ormai consuete ricette di austerità: allo scopo di salvaguardare stabilità monetaria e bancaria, pareggio di bilancio e contenimento del debito pubblico, ci si accanisce sadicamente sulle nostre condizioni di vita e di lavoro.
A questo fronte di “guerra interna” si somma la violenza della guerra vera e propria combattuta o fomentata, dall’Ucraina all’appoggio a Erdogan, dalla complicità con Israele al interventismo sempre più marcato nel continente africano, che costringe milioni di persone a fuggire in cerca di un futuro migliore e senza bombe sulla testa.
Tramite il Jobs Act, la precarietà lavorativa si è definitivamente realizzata come condizione generalizzata e strutturale, in una società in cui nuove forme di schiavismo e caporalato, lavoro gratuito come tirocinio formativo o volontariato, hanno trovato occasione propizia per rigenerarsi e attecchire. Nuove frontiere di sfruttamento raggiungono l’apice nelle discriminazioni di genere.
Beni e servizi vengono valorizzati attraverso sistemi di condivisione che creano circuiti di guadagno inediti e non ancora del tutto formalizzati. Non a caso, proprio nel momento in cui modelli economici come quelli del capitalismo delle piattaforme mettono al lavoro milioni di utenti senza riconoscere loro nulla, intere masse di lavoratori digitali sono sottoposte a nuovi protocolli di business e di controllo. Algoritmi e big data.
I governi che si sono susseguiti alla guida delle istituzioni negli ultimi due decenni hanno creato le condizioni per la crescita della presenza e dello sdoganamento di formazioni neofasciste nelle amministrazioni pubbliche e sui media.
Nelle cabine elettorali passa un messaggio populista di intolleranza e razzismo, attraverso l’omologazione di destra e di sinistra. Ogni manifestazione di diversità culturale diventa capro espiatorio da sacrificare e deportare a favore della guerra tra poveri, mascherata da lotta contro il terrorismo e l’ invasione.
Noi opponiamo alla guerra tra poveri, una prospettiva di pace e solidarietà nel segno di un’alternativa internazionalista e rivoluzionaria. Nel rispetto interculturale sposiamo un messaggio di comunione tra i popoli capace di offrire una via d’uscita reale da questo universo monolitico, basato su merci, profitto e competizione, dove la sopraffazione si riduce a unico mezzo di affermazione personale. Cerchiamo soluzioni valide a problemi complessi! Abbiamo scoperto tanto tempo fa che i muri servono solo a chi li erige. Sosteniamoci a vicenda e miriamo al bene comune. Solo così riusciremo ad abbattere le barriere che nascondono la fortuna di pochi sulla povertà del 99%.
Gli interessi e i diritti dei lavoratori non sono tutelati grazie alle leggi approvate, gli accordi ed i contratti firmati dai sindacati complici: il diritto di sciopero e di rappresentanza sono sotto attacco, il diritto di contrattazione collettiva è compromesso.
Il Primo Maggio è nostro! Rivendichiamo diritti e tutele, sicurezza sul lavoro contro le morti bianche, continuità di reddito e un nuovo Welfare che sia in grado di mettere al centro l’accesso incondizionato per tutte e tutti ai servizi di base come la casa, la mobilità, la sanità, l’istruzione, la conoscenza e la previdenza.
Scenderemo in piazza per tutte e tutti coloro che non hanno voce, che non possono scioperare o che saranno costretti a lavorare il giorno del Primo Maggio, perché sono sottoposti a una qualche forma di ricatto.
Attraverseremo le strade della metropoli per manifestare la nostra volontà di autodeterminarci e reagire davanti a tutte le forme di sfruttamento e di divisione sociale.
DICIAMO NO ALLA SCHIAVITU’ DEL PRECARIATO!
Vogliamo costruire un’alternativa basata sulla solidarietà, sull’organizzazione dal basso e sul bene comune. Solo attraverso il senso di comunità e ricostruendo il tessuto sociale, possiamo resistere e rispondere al sistema capitalista, patriarcale e fascista che manovra le nostre vite.
OCCORRE CREARE CONFLITTO PER RIPRENDERCI IL NOSTRO PRESENTE E FUTURO!
PRETENDIAMO REDDITO, DIRITTI E GARANZIE PER TUTT*!!!
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